Siamo preoccupati per gli animali affetti dalla brucellosi ancora sotto sequestro. Non sappiamo nulla su eventuali terapie.
Dopo il rinvio il rinvio della decisione nel corso dell'udienza del mese di aprile scorso, oggi il Tribunale di Ancona ha accolto la nostra richiesta di costituzione di parte civile, con l' assistenza dell'avvocato Massimiliano Canè, nel processo nei confronti dei titolari dell'allevamento di cani di piccola taglia Itshow Kennel (situato a Trecastelli, in provincia di Ancona) e di altre sei persone, tra cui tre medici veterinari pubblici e un medico veterinario libero professionista.
Ci auguriamo che il processo porti celermente ad acclarare le responsabilità degli imputati che con la loro condotta hanno generato tanta sofferenza agli animali e hanno messo a repentaglio la salute pubblica, poiché la brucellosi presente nell'allevamento ancor prima del sequestro è una patologia che si può trasmettere anche all'uomo.
Siamo davvero sconcertati di sapere che i medici veterinari pubblici che siedono sul banco degli imputati non siano almeno stati destinati ad altro incarico e siamo preoccupati per i cani che sono ancora all'interno dell'allevamento. Da anni stanno vivendo una situazione di cattività lontani dal calore di possibili famiglie adottive.
Nonostante le numerose richieste non ci è dato di sapere nulla riguardo alla loro situazione sanitaria, informazione importante al fine di poter lasciare l'allevamento, ancora sotto sequestro, ed essere inseriti in famiglia come lo sono stati i cani che sono risultati negativi alla brucellosi o che si sono negativizzati. E nonostante le nostre richieste non ci risulta che siano in atto terapie finalizzate alla cura della brucellosi.
Per questo motivo chiediamo che sia costituita con urgenza una Conferenza di servizi affinché sia fatto il punto sulla salute dei cani e siano impostate terapie per il loro affidamento.
Ad una richiesta di accesso agli atti inviata anche alla ASUR per conoscere l'esito di tutti i test per la brucella canis effettuati a giugno 2023 e di tutti gli eventuali test successivamente eseguiti, nonché per sapere se fossero stati avviati eventuali protocolli terapeutici e i risultati ottenuti, non senza sorpresa, proprio uno dei medici veterinari ASUR accusati ci ha risposto che tali informazioni, essendovi un procedimento penale in corso, non potevano esserci fornite.
Anche per principio di precauzione, nonché in nome della trasparenza che deve essere il principio cardine che guida la pubblica amministrazione, rinnoviamo quindi pubblicamente la richiesta di sospensione dalle loro attività dei medici veterinari sotto processo e ci auguriamo che la Conferenza dei servizi, anche con la nostra partecipazione, sia convocata al più presto.
Ringraziamo l'avvocato Massimiliano Canè del foro di Bologna per l'assistenza legale.