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Allevamento cani Trecastelli (AN): rinviati a giudizio i titolari e altre cinque persone

Siamo preoccupati per gli animali affetti dalla brucellosi ancora sotto sequestro. Non sappiamo nulla su eventuali terapie.

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 20 novembre 2024

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Chiediamo al Ministero di intervenire per avviare le cure per i cani

Si è conclusa ieri l'udienza preliminare presso il Tribunale di Ancona che ha visto il rinvio a giudizio dei titolari dell'allevamento di cani di piccola taglia Itshow Kennel di Trecastelli (AN) e di altre cinque persone, tra cui tre medici veterinari pubblici.

Gli imputati sono accusati a vario titolo di disastro colposo, detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, abusivo esercizio della professione veterinaria, mancato rispetto dei provvedimenti dell'Autorità Sanitaria, corruzione, frode in commercio, falsificazione di certificazioni, omessa denuncia di reato e traffico internazionale di cani.

Tra gli indagati, due persone, tra cui una veterinaria libero professionista consulente dell'allevamento, hanno scelto di patteggiare, concludendo così il proprio coinvolgimento nel procedimento giudiziario. Gli altri sei, invece, dovranno affrontare il processo in aula.

Il rinvio a giudizio rappresenta un passo fondamentale per accertare le responsabilità degli imputati, alcuni dei quali accusati anche di aver ignorato le disposizioni sanitarie in merito a un grave focolaio di brucellosi canina, una malattia trasmissibile anche all'uomo, continuando peraltro a far riprodurre e vendere i cani.

Tale patologia, infatti, era già presente all'interno dell'allevamento prima del sequestro, da parte dei Carabinieri Forestali, di oltre 800 cani, trovati in condizioni terribili e incompatibili con il loro benessere.

Un altro grave reato che gli imputati dovranno affrontare riguarda il traffico illecito di cuccioli, un'attività particolarmente redditizia che potrebbe anche essere alla base della diffusione del focolaio di brucellosi all'interno dell'allevamento.

Noi di LAV siamo parte civile nel processo e presenti in aula con l'Avvocato Massimiliano Canè.

Ci auguriamo che si arrivi celermente alla condanna di chi si è macchiato – anche per lucro - di reati in danno agli animali e ha messo a repentaglio la salute pubblica. Abbiamo seguito il caso dai suoi albori, ed esprimiamo anche forte preoccupazione per la salute degli animali coinvolti in questa vicenda.

Nonostante le numerose richieste, non abbiamo ancora ricevuto informazioni riguardo alla loro situazione sanitaria. È fondamentale sapere se gli animali sono stati curati per la brucellosi e se sono in grado di essere affidati a famiglie che possano prendersene cura.

Chiediamo urgentemente al Ministero della Salute e alle altre autorità competenti di intervenire affinché siano avviate le necessarie cure e gli animali possano finalmente essere affidati a famiglie responsabili.

La vicenda rimane sotto l'attenzione nostra e delle altre Associazioni presenti in questo procedimento penale.

Continueremo a monitorare lo sviluppo del caso e a sollecitare azioni tempestive per garantire il benessere degli animali coinvolti. La prossima udienza è fissata per 2 luglio 2025.

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giovedì 18 luglio 2024

Allevamento cani Trecastelli (AN): LAV riconosciuta parte civile nel processo

Dopo il rinvio il rinvio della decisione nel corso dell'udienza del mese di aprile scorso, oggi il Tribunale di Ancona ha accolto la nostra richiesta di costituzione di parte civile, con l' assistenza dell'avvocato Massimiliano Canè, nel processo nei confronti dei titolari dell'allevamento di cani di piccola taglia Itshow Kennel (situato a Trecastelli, in provincia di Ancona) e di altre sei persone, tra cui tre medici veterinari pubblici e un medico veterinario libero professionista.

Ci auguriamo che il processo porti celermente ad acclarare le responsabilità degli imputati che con la loro condotta hanno generato tanta sofferenza agli animali e hanno messo a repentaglio la salute pubblica, poiché la brucellosi presente nell'allevamento ancor prima del sequestro è una patologia che si può trasmettere anche all'uomo.

Siamo davvero sconcertati di sapere che i medici veterinari pubblici che siedono sul banco degli imputati non siano almeno stati destinati ad altro incarico e siamo preoccupati per i cani che sono ancora all'interno dell'allevamento. Da anni stanno vivendo una situazione di cattività lontani dal calore di possibili famiglie adottive.

Nonostante le numerose richieste non ci è dato di sapere nulla riguardo alla loro situazione sanitaria, informazione importante al fine di poter lasciare l'allevamento, ancora sotto sequestro, ed essere inseriti in famiglia come lo sono stati i cani che sono risultati negativi alla brucellosi o che si sono negativizzati. E nonostante le nostre richieste non ci risulta che siano in atto terapie finalizzate alla cura della brucellosi.

Per questo motivo chiediamo che sia costituita con urgenza una Conferenza di servizi affinché sia fatto il punto sulla salute dei cani e siano impostate terapie per il loro affidamento.

Ad una richiesta di accesso agli atti inviata anche alla ASUR per conoscere l'esito di tutti i test per la brucella canis effettuati a giugno 2023 e di tutti gli eventuali test successivamente eseguiti, nonché per sapere se fossero stati avviati eventuali protocolli terapeutici e i risultati ottenuti, non senza sorpresa, proprio uno dei medici veterinari ASUR accusati ci ha risposto che tali informazioni, essendovi un procedimento penale in corso, non potevano esserci fornite.

Anche per principio di precauzione, nonché in nome della trasparenza che deve essere il principio cardine che guida la pubblica amministrazione, rinnoviamo quindi pubblicamente la richiesta di sospensione dalle loro attività dei medici veterinari sotto processo e ci auguriamo che la Conferenza dei servizi, anche con la nostra partecipazione, sia convocata al più presto.

Ringraziamo l'avvocato Massimiliano Canè del foro di Bologna per l'assistenza legale.


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