I test sugli animali falliscono, oltre il 95% dei casi non superano le prove cliniche per gli esseri umani. E quindi è nell’interesse della scienza cercare metodi più attendibili. Le ricerche che non prevedono l’uso di animali sono sempre più numerose. E noi le sosteniamo, anche finanziandone alcune.
Grazie a modelli matematici, studi clinici e test su cellule e tessuti coltivati in vitro, si compiono importanti passi avanti nello studio e nella cura delle malattie. Senza ricorrere ai test su animali. La sostituzione completa della sperimentazione animale è un traguardo ancora lontano ma i metodi alternativi stanno già sostituendo gli spaventosi test in alcuni settori. Sostenere e sviluppare modelli alternativi human-based è un dovere morale e scientifico.
Non ci limitiamo a denunciare la crudeltà della sperimentazione animale, ma ci impegniamo concretamente per sostenere una scienza giusta per gli animali e per la salute di tutti.
Negli ultimi anni abbiamo finanziato, anche con i fondi raccolti con il 5x1000, diversi progetti per lo sviluppo di metodi sostitutivi, in università e centri di ricerca italiani:
NOTA BENE: In Italia abbiamo l’onore di ospitare il laboratorio di riferimento dell’Unione Europea per le alternative alla sperimentazione animale (EURL-ECVAM), situato presso il JRC di Ispra (Varese)
Il virus Sars-Cov2 ha cambiato la società in cui viviamo. Ha colpito il mondo intero segnando le nostre vite e quelle di milioni di animali. Abbiamo però capito che la lotta ai virus va fatta sia attraverso stili di vita sostenibili, sia con una ricerca scientifica etica ed efficace. Oggi le mutazioni del virus rischiano però di mettere in crisi l’efficacia della lotta al Covid. È proprio su questo aspetto che è focalizzato il progetto di studio, totalmente animal-free, dell’Università di Parma che abbiamo deciso di finanziare attraverso due borse di studio a sostegno del lavoro di due giovani ricercatori che affiancheranno il prof. Pietro Cozzini. Un progetto iniziato da diversi mesi e che cercherà di prevedere le possibili mutazioni della proteina spike del virus, definendo le più probabili e basandosi su un software che usa modelli matematici avanzati. Uno studio che potrebbe salvare tante vite e che dimostra che fare ricerca senza animali non solo è possibile, ma rappresenta il presente della scienza!
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Vogliamo il massimo sostegno alla sperimentazione con metodi sostitutivi all’uso degli animali come primo passo verso una effettiva “libertà di ricerca”.
Per il momento aspettiamo che siano resi spendibili i 2 milioni di euro ottenuti per il 2022, una cifra irrisoria se confrontata a più di un miliardo e 300 milioni spesi per la sperimentazione animale.