Le dimensioni dei danni del ciclo di produzione della carne in Italia sono enormi. Non parliamo solo delle vite degli animali, e nemmeno dei soldi per comprarti, ma dei costi per affrontare i danni all'ambiente e alla salute che procuri. A tutti, nessuno escluso.
Per comprendere le dimensioni dei danni del ciclo di produzione della carne in Italia, LAV ha affidato a Demetra, Società di consulenza sulla sostenibilità uno studio sull’impatto delle carni più consumate (bovina, suina e avicola), non certo per trascurare gli altri milioni di animali allevati nel nostro Paese per finire sulla tavola, ma per la necessità scientifica di circoscrivere il sistema analizzato ed ottenere un rigoroso repertorio di dati.
I numeri emersi sono allarmanti. La produzione e il consumo di carne nascondono dei costi che non sono inclusi nel prezzo che i cittadini pagano quando la acquistano. Si tratta dei costi ambientali e sanitari, che insieme creano un danno alla società di quasi 37 miliardi di euro ogni anno.
Per fare degli esempi pratici, se sommiamo i danni ambientali e i costi sanitari nascosti della carne:
La produzione di carne è insostenibile. Non solo a livello ambientale, ma anche per quanto riguarda i danni sanitari legati al suo consumo.
Consumare carne aumenta i rischi per la salute.
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Non parliamo solo delle vite degli animali, e nemmeno dei soldi per comprarti, ma dei costi per affrontare i danni all'ambiente e alla salute che procuri. A tutti, nessuno escluso.