Il divertimento che alcuni provano nell’uccidere altri esseri viventi non dev’essere più un’attività legale. Per nessuno e mai più. Lottiamo per abolire la caccia che ogni anno massacra milioni di animali.
Nel 2022 solo il 23,9% degli italiani si dichiara favorevole alla pratica della caccia (i contrari sono ben il 76,1%), in netta diminuzione rispetto al 2021 quando erano il 36,5%. (Rapporto Italia 2022, Eurispes)
Oltre 400.000 cacciatori continuano ogni anno a uccidere milioni di animali.
Grazie alla Legge 157 del 1992 tutti gli animali selvatici sono di proprietà dello Stato e nessun cittadino può disporne. Tranne i cacciatori, che godono di una specifica concessione statale chiamata licenza di caccia.
La caccia in Italia è consentita dalla 3° domenica di settembre al 31 gennaio di ogni anno, in base al calendario venatorio emesso da ogni Regione.
Tuttavia, può essere autorizzata anche al di fuori del calendario venatorio: è il caso delle preaperture, dei posticipi, della caccia di selezione o in deroga.
Chi pratica la caccia sostiene che si tratti di un’attività necessaria per ripristinare gli squilibri faunistici causati dagli esseri umani e per contenere i danni provocati dagli animali all’agricoltura.
La verità, invece, è che gli animali selvatici sarebbero sempre in perfetto equilibrio numerico con il territorio in cui vivono, se non intervenisse l’uomo con le sue attività, tra le quali la caccia è senza dubbio la più violenta. Infatti:
Per decenni sono stati immessi sul nostro territorio cinghiali molto più grandi e prolifici di quelli originari. Ora questi animali sono accusati di creare danni all’agricoltura, ma è evidente che la responsabilità diretta è di chi li vuole come facile bersaglio di caccia.
Vogliamo stabilire una nuova relazione tra umani e animali selvatici, una relazione solida e basata su coesistenza pacifica e tutela degli animali selvatici.
Contrastiamo i calendari venatori regionali, cercando di restringere sempre più il numero delle specie cacciabili e i periodi.
Nelle sedi politiche ci opponiamo a tutti i tentativi di modifica delle norme nazionali e regionali che vogliono estendere ancora di più i privilegi dei cacciatori, come nel caso dell'Emendamento "caccia selvaggia".
Numerose sospensioni di calendari venatori nella loro interezza oppure relativamente a determinati specie o periodi.
Grazie al nostro intervento nelle sedi parlamentari, la legge nazionale sulla caccia n.157/1992 non è stata modificata nonostante i numerosi tentativi operati dai parlamentari, sostenitori della lobby venatoria, con il pretesto dei danni causati dagli animali selvatici all’agricoltura.
Per la protezione degli habitat e dell’ambiente, per la salvaguardia della nostra stessa specie, vogliamo che la caccia sia totalmente abolita, insieme a qualsiasi attività di gestione cruenta degli animali selvatici.
Scrivi ai quotidiani della tua zona, esprimi contrarietà alla caccia e all’uccisione degli animali selvatici e non dimenticare di mettere inevidenza il rischio elevato anche per le persone e gli animali familiari che ogni anno cadono vittime dei cacciatori.
Di fronte a un problema concreto, chiedi l’applicazione esclusiva di metodi non cruenti e non letali, come la sterilizzazione, la traslocazione, ecc.
Sostieni le nostre campagne e diffondi le informazioni sulla crudeltà della caccia.
Informati.
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