Traffico di fauna selvatica, tratta di cuccioli, pesca di frodo, bracconaggio, uccisione di animali, avvelenamenti: sono alcuni dei crimini contro gli animali rilevati in Veneto che emergono dal Rapporto Zoomafia 2021.
L’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV ha analizzato i dati ricevuti da 5 Procure Ordinarie su 7 (non hanno risposto le Procure di Venezia e Vicenza). Proiettando la media dei dati pervenuti su scala regionale, si può stabilire che nel 2020 sono stati registrati circa 685 fascicoli (circa il 7,41% di quelli nazionali), con un tasso di 13,95 procedimenti ogni 100.000 abitanti; e circa 300 indagati (circa il 5,67% di quelli nazionali), con un tasso di 6,11 indagati ogni 100.000 abitanti.
In Veneto, nel corso degli anni, tra i delitti riscontrati nella nostra ricerca, compaiono i combattimenti tra animali, il traffico di cuccioli, la pesca di frodo organizzata. Suscita particolare attenzione il bracconaggio, tant’è che nel Veneto sono stati individuati due “blackspot”, ovvero zone dove il fenomeno è particolarmente allarmante: le Prealpi e il delta del Po. A questo particolare crimine si accompagna il traffico di fauna selvatica catturata illegalmente e inanellata con falsi sigilli.