In Liguria, nel corso degli anni, sono state portate a termine diverse indagini su reati contro gli animali che, in alcuni casi, come quello dei combattimenti tra cani, hanno fatto emergere vere e proprie organizzazioni dedite a tali delitti. Preoccupante anche l’attività venatoria di frodo, perpetrata a danno di specie protette e portata a termine con mezzi vietati, la pesca illegale e commercio di specie ittiche vietate.
L’Osservatorio Nazionale Zoomafia LAV ha chiesto alle Procure Ordinarie e a quelle presso i Tribunali per i Minorenni i dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2020, sia noti che a carico di ignoti, e al numero di indagati per reati a danno di animali. Nel 2020 sono stati registrati 205 fascicoli (il 2,32% di quelli nazionali), con un tasso regionale di 13,74 procedimenti ogni 100.000 abitanti; e 108 indagati (il 2,04% di quelli nazionali), con un tasso regionale di 6,90 indagati ogni 100.000 abitanti.
Rispetto al 2019, si riscontra una diminuzione del -15% del numero dei procedimenti penali per reati a danno di animali, e del -37% del numero degli indagati.
Oltre ai reati citati in apertura, non si devono sottovalutare, però, le forme di maltrattamento di animali comuni, ovvero perpetrate in modo non organizzato, che rappresentano la maggioranza dei casi, che si manifestano, a volte in modo evidente, altre in modo subdolo e nascosto, in larghi strati della nostra società.
Ribadiamo ancora una volta la necessità di inasprire le sanzioni per i delitti contro gli animali - sbloccando l’esame della nuova Legge, ferma colpevolmente da tantissimi mesi nella Commissione Giustizia del Senato - e di attuare efficaci politiche di prevenzione di tali reati.