In occasione della Giornata internazionale del lascito solidale, domenica 13 settembre, Massimo Wertmüller, attore e grande amante degli animali, racconta il proprio punto di vista sul “dopo di noi” e invita a scoprire tutte le iniziative della Settimana dei Lasciti LAV, dal 14 al 19 settembre.
La morte è un passaggio della vita. Ormai lo sappiamo. E quando l’interruttore della vita si spegne, questo fatto lascia dietro di sé sempre un grande dolore. Si soffre, per esempio, a pensare che la persona amata che ci abbandona non potrà più godere della vita, di questo meraviglioso e magico dono. Si soffre per aver perso con quella persona anche tutte le sue tracce, d’amore, di parole, di insegnamenti. Da sempre però esiste uno strumento, il testamento, che permette alla persona che se ne va da questo mondo di lasciare ai suoi cari ciò che ha ritenuto più prezioso della sua vita, o ciò che ritiene possa fargli vivere meglio la vita che essi continuano.
Per me, come per moltissime persone, nella categoria “cari” rientrano i parenti di sangue, certo, ma anche quelli acquisiti. Come sono, per esempio, i figli adottivi. E i figli adottivi possono avere pure quattro “gambe”, tanto pelo e un nasone più grosso del nostro…
Il 13 settembre è la giornata internazionale del lascito solidale, e mi è sembrata l’occasione ideale per fare conoscere alle persone uno strumento poco noto, che può fare davvero tanto, per moltissimi animali.
Significa pensare, quando noi non ci saremo più, al domani di tutti quei cari pelosi che ci hanno amato, sostenuto, rallegrato, tenuto compagnia nella nostra vita. Ma permette anche di pensare a tutti quei cari pelosi che invece se ne sono andati prima di noi, avendo il loro orologio della vita più veloce del nostro.
Si può affidare, allora, il compito di gestire queste nostre volontà ad un’associazione come la LAV.
Attraverso un lascito testamentario, però, la LAV non si impegna solo a tramandare amore e riconoscenza, ma anche a proteggere e salvare tutti gli animali oppressi e prigionieri, a cercare adozioni per quelli abbandonati o per i randagi, a cercare aree di ospitalità e rifugio, come quelli ospitati nel Centro di Recupero di Semproniano, a contribuire per spese processuali, come quelle sostenute per il processo su Green Hill.
In realtà non bisogna essere necessariamente ricchi per esprimere le proprie volontà e destinarle ai propri amati, anche quelli a quattro zampe, né questo implica ledere i diritti dei propri eredi umani, che sono tutelati per Legge. Non serve una grande somma per giustificare un tale atto. Perché un lascito testamentario a favore degli animali, creature fragili e indifese come altri soggetti sociali, rappresenta una scelta sì d’amore e di gratitudine, ma anche di civiltà.
Dal 14 al 19 settembre LAV ci aiuta a fare chiarezza, grazie alle iniziative della Settimana dei Lasciti: consulenze personalizzate, webinar, dirette facebook, testimonianze, e le risposte degli esperti a tutti i nostri dubbi.
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Foto: (C) Flavio Di Properzio 2015