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Vote For An!mals: per abolire le gabbie negli allevamenti

I 10 punti proposti dal manifesto della coalizione 'Anche gli animali votano', in vista delle elezioni europee di giugno.

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Ultimo aggiornamento

lunedì 26 febbraio 2024

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Le galline ovaiole e la loro sofferenza

Abbiamo lanciato il manifesto "Vote For An!mals": 10 punti proposti a partiti e futuri/e candidati/e alle  elezioni europee dei prossimi 8 e 9 giugno per chiedere più tutela e diritti per gli animali nell'UE. L'Europa infatti è importante anche per gli animali, per decretare la loro tutela o le loro sofferenze e uccisioni!

LE GALLINE OVAIOLE

Tra gli animali a soffrire ancora nelle gabbie degli allevamenti di tutta Europa vi sono anche le galline ovaiole. In Italia sono ancora moltissime le galline ovaiole confinate in allevamenti in gabbia, circa 15 milioni di individui.

Per l’allevamento delle galline ovaiole si fa riferimento, ad oggi, alla disciplina generale (d.lgs. 146 del 2001) e anche alla normativa specifica per la specie (d.lgs. 267 del 2003). Le norme di riferimento fissano dei requisiti minimi per l’allevamento che, tuttavia, non possono proprio ritenersi sufficientemente rispettosi delle condizioni etologiche degli animali, in particolar modo quando si tratta di allevamento in gabbia.  

Anche l’EFSA, che è l'Autorità europea per la sicurezza alimentare che fornisce dati scientifici e consulenze indipendenti sui possibili rischi nella filiera alimentare, nel suo ultimo parere sul benessere delle galline ovaiole in allevamento, ha criticato l’allevamento in gabbia, definendolo in contrasto con il benessere animale.   

Il report EFSA  offre una solida base scientifica per l'imminente revisione della legislazione europea sul benessere delle galline ovaiole, indicando problematiche prioritarie di benessere in tutte le fasi del ciclo produttivo ed identificando fattori di rischio e relative misure per prevenirli e correggerli (come ad esempio evitare l’uso delle gabbie ed evitare la densità in allevamento).  

Ma come vivono in gabbia le galline?

Sia in gabbie convenzionali, che in gabbie arricchite, questi animali soffrono molto. Basti pensare che, rinchiuse non riescono banalmente neanche ad aprire le ali, fare bagni di polvere fondamentali per le loro esigenze di igiene, sono impossibilitate ad esplorare o anche solo ad isolarsi dalle altre.
Le gabbie, nella loro struttura, sono causa di deformazioni importanti nella ossatura delle galline. Deformazioni che si possono riscontrare spesso nelle zampe per gli spazi angusti. L’impossibilità di godere di luce naturale, fa sì che sviluppino anemia, la stabulazione contribuisce a steatosi epatica (fegato grasso) e ad osteoporosi, data anche dalla costante produzione di uova.  

La condizione cui sono costrette determina forte stress per le galline, che spesso sfocia in episodi di plumofagia e aggressività.

Tutte queste informazioni, insieme ad altre, sono disponibili nel dossier elaborato da LAV:

Non solo la letteratura scientifica ha ormai acclarato che le gabbie non possono garantire agli animali le necessità di base, ma l’evidenza a sostegno del cambiamento arriva anche dal mercato: i consumatori hanno iniziato a mostrare grande sensibilità sul tema degli allevamenti, e in numero sempre maggiore decidono di acquistare prodotti provenienti da sistemi di allevamento che garantiscano una migliore tutela degli animali. 

Questo è lo stato attuale, dobbiamo ora, in primis:

  • evitare l’uso di gabbie
    • anche se allevamento senza gabbie non vuol dire automaticamente benessere per gli animali. È un punto di partenza per assicurare loro libertà, dignità e vita. 
  • ridurre la densità di allevamento
    • per dare agli uccelli spazio sufficiente per eseguire i comportamenti tipici della loro specie.

È urgente, dunque, un impegno concreto da parte dell’UE, per proteggere ogni animale da maltrattamenti e crudeltà.

  • La fine dell’era delle gabbie per 300 milioni di animali allevati era stata annunciata dalla Commissaria europea Stella Kyriakidou, in accoglimento dell’iniziativa dei cittadini europei End The Cage Age promossa da oltre 170 organizzazioni europee in tutta la UE, tra cui LAV.
  • Era stata considerata una vittoria storica per gli animali, grazie alle firme di 1.5 milioni di cittadini europei.
  • Il 30 giugno 2021, la Commissione europea aveva, infatti, dichiarato che entro il 2027 sarebbero state abolite tutte le gabbie e si era impegnata a presentare entro il 2023 una proposta legislativa per avviare la transizione.

Tuttavia, la Commissione non ha avanzato ad oggi nessuna proposta, facendo, di fatto, marcia indietro su quanto promesso.

Per questo motivo le prossime elezioni europee di giugno devono essere l’occasione per mettere fine a questa pratica crudele ed obsoleta dell’allevamento in gabbia e per chiedere maggiori tutele anche per le galline ovaiole. L’Europa deve dare seguito agli impegni già presi e abolire per sempre l’era delle gabbie, vere e proprie prigioni per gli animali.

Il contesto europeo è, infatti, importante anche per gli animali, per decretare la loro tutela a fronte di sofferenze e uccisioni.

#VoteForAnimals #AnchegliAnimaliVotano man mano segnalerà partiti e candidati che saranno impegnati a battersi all’Europarlamento per far attuare alla prossima Commissione Europea l’impegno di porre fine all’era delle gabbie. 

I prossimi deputati avranno una voce in capitolo per migliorare la situazione, tu hai la possibilità di decidere chi si impegnerà su questo.  

Scorri il post e scopri la campagna “Vote For An!mals”! 

 

Ripercorri la storyline

lunedì 26 febbraio 2024

Abolizione delle gabbie

Abbiamo lanciato il manifesto "Vote For An!mals": 10 punti proposti a partiti e futuri/e candidati/e alle  elezioni europee dei prossimi 8 e 9 giugno per chiedere più tutela e diritti per gli animali nell'UE.

L'Europa infatti è importante anche per gli animali, per decretare la loro tutela o le loro sofferenze e uccisioni!

VoteForAn!mals/AncheGliAnimaliVotano segnalerà via via i partiti e i/le candidati/e che si saranno impegnati a battersi all’Europarlamento per far attuare alla prossima Commissione Europea l’impegno di ognuno dei 10 punti del programma per gli animali.

Il primo punto del manifesto è:

  • Abolizione delle gabbie negli allevamenti

La situazione attuale
Dopo averlo promesso, la Commissione europea ha inaspettatamente fatto marcia indietro sull'impegno di presentare nel 2023 una legislazione che vieti le gabbie e non ha neanche fornito ulteriori dettagli su quando tale proposta avrebbe potuto esser pubblicata in futuro.
Ad oggi sono ancora oltre 300 milioni gli animali rinchiusi in gabbie strette e squallide negli allevamenti di tutta Europa.

  • Cosa ha fatto l’Europa?
  • Cosa NON ha fatto l’Europa?
    • La Commissione ha inaspettatamente fatto marcia indietro sull'impegno di presentare una legislazione che vieti le gabbie nel 2023 e non ha neanche fornito ulteriori dettagli su quando tale proposta avrebbe potuto esser pubblicata in futuro. Questo atteggiamento mina le norme che governano le ICE e la credibilità stessa del processo democratico partecipativo che rappresentano.
  • Cosa potrebbe fare l’Europa?
    • Questo comportamento da parte della Commissione non è affatto un bel segnale da inviare ai cittadini, che vedrebbero compromesso lo strumento democratico dell’ICE. L’Europa potrebbe intanto motivare questa marcia indietro e prendere l’impegno a definire la proposta, impegno da rispettare, nel medio breve termine, indicando delle date.
  • Cosa chiediamo all’Europa
    • Di mantenere il suo impegno e rendere noto un calendario che indichi quando saranno pubblicate le proposte di riforme normative promesse e tanto attese dai cittadini europei ed italiani, per liberare dalle gabbie oltre 300 milioni di individui e segnare un primo passo importante verso la libertà dalle costrizioni e dalla sofferenza dell’allevamento.
  • Cosa abbiamo fatto 
    • Abbiamo raccolto le firme   per l'Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) End the Cage Age insieme alle altre associazioni italiane ed europee che hanno portato avanti la campagna per la fine delle gabbie in Europa
    • Abbiamo scritto per sollecitare le proposte di riforma promesse entro il 2023
    • Abbiamo presentato una denuncia formale al Mediatore Europeo per richiamare la Commissione alle sue responsabilità!


Focus: galline ovaiole

Tra gli animali maggiormente allevati in gabbia vi sono le galline ovaiole, circa 16 milioni solo in Italia. Il nostro dossier illustra la tragica siituazione di questi animali.

Immagini LAV, diffuse dalla coalizione End The Cage Age, hanno mostrato la realtà di allevamenti di galline ovaiole del Nord Italia, evidenziando un quadro molto critico. All’interno delle strutture gli animali appaiono sofferenti e le condizioni igienico-sanitarie sono del tutto inadeguate. Si tratta di vere e proprie fabbriche dove gli animali vivono in condizioni di grave privazione una forma di costrizione e confinamento inaccettabile. Queste condizioni hanno inevitabilmente gravi conseguenze sulla salute e sul benessere degli oltre 40 milioni di animali che, solo in Italia, vivono in gabbia. 


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