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Ursula von der Leyen: tutela animali allevati assente dal suo discorso

L’ultimo discorso del mandato di Ursula von der Leyen: grande assente tema della revisione normativa a tutela degli animali allevati e divieto delle gabbie.

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 13 settembre 2023

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Commissione deve tenere impegno preso con Green Deal

Questa mattina, a Strasburgo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha tenuto l’ultimo Discorso del suo mandato sullo Stato dell’Unione davanti al Parlamento europeo, un appuntamento importante, anche in vista di giugno 2024, momento in cui gli Stati dell'Unione saranno chiamati a rinnovare il Parlamento europeo e si insedierà la nuova Commissione.

Nel dicembre 2019 la Commissione von der Leyen ha definito un nuovo e ambizioso percorso verso un'Unione europea più verde e ha ora pubblicato un report degli obiettivi raggiunti fino a questo punto e dei propositi per l’ultimo anno di mandato.

Tra gli impegni ambiziosi presi da questa Commissione rientra anche il Green Deal europeo, approvato nel 2019, con l’obiettivo di costruire un’Europa più verde, combattere il cambiamento climatico, migliorare l'efficienza dell’utilizzo di risorse, invertire la perdita di biodiversità e ridurre al minimo l'inquinamento, senza lasciare indietro nessuno. In questa direzione anche l'introduzione del Piano d'azione "Zero Emissioni", con cui la Commissione ha stabilito una visione ambiziosa per il 2050 per ridurre l'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo a livelli non più dannosi per la salute e l'ambiente. A ciò hanno fatto seguito proposte fondamentali come il regolamento sull'uso sostenibile dei pesticidi, la revisione delle direttive sulla qualità dell'aria ambiente e la revisione della direttiva sulle emissioni industriali, che, tuttavia, non è stata sufficientemente ambiziosa per essere efficace rispetto agli obiettivi che si pone.

I sistemi alimentari hanno un ruolo cruciale per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal, eppure grande assente da questo discorso è stato l’impegno della Commissione a lavorare per la nuova normativa di tutela degli animali allevati, come parte integrante di una transizione alimentare necessaria ed urgente.

Proprio in merito a questa grave mancanza, per esempio, Marie Toussaint, eurodeputata francese dei Verdi, la quale ha sottolineato come nel proprio discorso la Presidente sia rimasta in silenzio circa il ripristino della natura. Toussaint ha notato che il suo discorso è quello di una prigioniera dei dogmi, ma la legge dell’economia non è superiore a quella della natura, le cui leggi devono essere rispettate. Ci sono troppe sostanze chimiche nel suolo e serve una legge per il benessere animale, rispondendo al tempo stesso clima-scettici.”

10 MILIARDI DI ANIMALI ALLEVATI A SCOPO ALIMANTARE OGNI ANNO

Se davvero la linea della Commissione Europea per il futuro sarà quella di “non lasciare nessuno indietro” allora deve tenere fede all’impegno preso all’interno del Green Deal con la strategia Farm to fork e la revisione normativa sulla tutela degli animali allevati, incluso il divieto di utilizzo di gabbie in tutti gli allevamenti europei. Impegno che la Commissione ha preso nel 2021 in seguito all’iniziativa dei cittadini europei contro le gabbie, che ha raccolto oltre 1.4 milioni di firme e che, tuttavia, non è emerso nelle parole odierne di von der Leyen.

Ad oggi, i sistemi alimentari europei rimangono infatti incentrati su modelli produttivi che sfruttano, torturano e uccidono quasi 10 miliardi di animali allevati a scopi alimentari ogni anno (Eurogroup for Animals), contribuendo nel contempo alla crisi climatica e a problemi sanitari, come mostrato nella ricerca pubblicata da Eurogroup for Animals “External costs of animal sourced foods in the EU” nella ricerca commissionata da LAV a Demetra circa i costi associati al consumo di carne in Italia.

LAV, che insieme alla coalizione italiana ed europea aveva firmato e sostenuto una lettera aperta, sottoscritta da più di 800 tra accademici e altri stakeholder, per chiedere la revisione della normativa, è al lavoro per assicurare che la Commissione europea tenga fede agli impegni presi consegnando all’Europa, prima della fine di questo mandato, una proposta legislativa che tenga conto delle recenti evidenze scientifiche e delle richieste sempre più pressanti dei cittadini per maggiori tutele degli animali allevati e il divieto delle gabbie in tutta l’Unione.