Una brutale esecuzione consumata da tre cacciatori ai danni di una volpe, rimasta impigliata nella rete sistemata per catturare le lepri all’interno di una Zona di ripopolamento e cattura: è quanto accaduto in provincia di Alessandria. L’animale è stato massacrato a bastonate perché giudicato “nocivo” dai suoi uccisori, accusato di danneggiare la selvaggina destinata ad essere trasferita in zone destinate alla caccia.
Lo riporta La Stampa, che pubblica il video della terribile esecuzione, avvenuta nei giorni scorsi a Castelnuovo Scrivia (Alessandria) e cui ha fatto immediatamente seguito la denuncia presentata alla Procura dal vicesindaco del paese, Gianni Tagliani.
“La LAV intende costituirsi parte civile nell'eventuale procedimento penale che si aprirà nei confronti dei cacciatori che hanno ucciso in quel modo la volpe. Stiamo valutando con i nostri legali come supportare al meglio la denuncia presentata dal vice sindaco. Purtroppo, quanto avvenuto ai danni della povera volpe non è un caso isolato: in Piemonte sono numerose le segnalazioni di volpi trovare morte impiccate, atti di bracconaggio che configurano anche il reato di uccisione ‘non necessitata’ come previsto dall’art. 544 ter del Codice Penale, che punisce con l’arresto fino a due anni chiunque dovesse uccidere 'per crudeltà o senza necessità', anche un solo animale. Alla luce di questi fatti, ci chiediamo come possano i cacciatori definirsi ambientalisti”.
Lo scorso 8 febbraio, il Presidente di Arcicaccia Veneto ha dichiarato in un articolo pubblicato su Il Giornale di Vicenza: “il cacciatore del nuovo millennio è una figura socialmente riconosciuta, amica dell’ambiente, sentinella del territorio” e ancora “i cacciatori veri sparano con tenerezza” .
“Non può esistere tenerezza o protezione in chi imbraccia un’arma contro un altro essere vivente, ancor meno quando si verificano violenze ‘gratuite’ ed efferate, come nel caso della volpe uccisa a bastonate o degli innumerevoli casi in cui gli animali vengono uccisi tra atroci sofferenze da cacciatori e bracconieri. La vicenda della volpe massacrata ad Alessandria testimonia ancora una volta come la caccia sia una duplice piaga: per gli animali ogni anno abbattuti legalmente e anche per tutte le vittime delle attività illegali compiute da chi opera nella ‘zona grigia’ esistente tra caccia e bracconaggio”.
Massimo Vitturi
Responsabile LAV Settore Caccia e Fauna Selvatica