Intollerabile ingiustizia, faremo tutto il possibile per rivendicare il diritto di un animale selvatico ad essere curato
A settembre 2021, in provincia di Bolzano, una volpe che si trovava ai margini di una strada, perché ferita a seguito di un investimento, è stata uccisa da un guardiacaccia, che le è salito sopra con gli scarponi per immobilizzarla e finirla poi a coltellate.
Quanto accaduto è stato documentato con un video, poi pubblicato sui social network. LAV era, venuta a conoscenza dell’episodio, è quindi prontamente intervenuta sporgendo denuncia e chiedendo la condanna del guardiacaccia per essersi macchiato di una uccisione non necessaria.
Dopo tre anni di indagini e udienze, oggi purtroppo il Tribunale di Bolzano ha accolto la richiesta di proscioglimento dell’indagato, le motivazioni della decisione saranno depositate entro i prossimi sessanta giorni.
E’ intollerabile che secondo una legge vecchia di quasi quarant’anni, in Alto Adige un guardiacaccia possa giudicare se un animale ferito possa o meno essere curato e quindi decidere se ucciderlo assumendo quello che dovrebbe essere il ruolo esclusivo di un veterinario
Infatti nessun medico veterinario era intervenuto sul luogo di ritrovamento della volpe. E ancor più grave è il fatto che la Legge provinciale abbia consentito l’uccisione della volpe senza il ricorso a manu medica, l’unica che può decidere e operare una soppressione eutanasica.
LAV annuncia fin da ora che continuerà a battersi per ottenere giustizia per la volpe brutalmente uccisa, con il supporto del suo legale avvocato De Pascalis valuterà le motivazioni della sentenza non appena saranno pubblicate e deciderà le azioni future a tutela degli animali selvatici feriti.