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Perche' la vivisezione non esiste... nuova investigazione shock

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Ultimo aggiornamento

giovedì 08 aprile 2021

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Quante volte abbiamo dovuto sentire da “illuminate” menti in camice bianco e politici che la vivisezione non esiste più e che adesso si fa solo un’accurata sperimentazione animale, che limita il dolore il più possibile? 
Eppure, LAV lo dichiara da sempre, milioni di animali continuano a morire dentro le gabbie dei laboratori dopo atroci sofferenze, nonostante la normativa che regola la sperimentazione animale in Italia, e molti ricercatori, suggeriscano il ricorso a un approccio sperimentale alternativo.

A testimoniare questa terrificante realtà, i numerosi dati statistici a supporto (tra cui quelli diffusi dallo stesso Ministero) e le pubblicazioni scientifiche. 

Ad aprire un altro squarcio nel velo che copre la realtà di molti laboratori, e a ricordarci l’orrore della vivisezione, però, è una nuova investigazione a telecamere nascoste realizzata da Cruelty free International (associazione nostra partner nella Coalizione internazionale), con immagini che rivelano crudeltà e indicibili sofferenze inflitte a cani, maiali, scimmie, conigli, ratti e topi, e violazioni sistematiche delle leggi che regolano l’uso di animali nei laboratori. 

 
Guarda il video (immagini forti)
 

Oggetto dell’investigazione è Vivotecnia centro di ricerca a Madrid, che esegue, per tutta Europa, test di tossicologia, offrendo servizi per industrie farmaceutiche, biotecnologiche, cosmetiche, chimiche e agrochimiche. Il video dell'indagine mostra animali abusati verbalmente e fisicamente, cui vengono inflitti livelli spaventosi di dolore, durante gli esperimenti che provocano loro ferite e morte. 

Ancora una volta le telecamere che riescono a entrare di nascosto negli stabulari, mostrano una consuetudine di violazioni normative, e assenza di tutele per gli animali, sottoposti addirittura a procedure eseguite senza sedazione e anestesia, oltre a deliberati atti di crudeltà gratuita e persino derisione.

  • Come non domandarsi, ancora una volta, cosa accade realmente nei laboratori, quando non ci sono telecamere indipendenti a testimoniarne la quotidianità? 
  • Quali sono le condizioni degli animali nei laboratori?  
  • Quanti altri Vivotecnìa Madrid o LPT Hamburg esistono in tutta Europa, e forse anche in Italia? 

I test di tossicità, effettuati da Vivotecnìa, comportano che gli animali subiscano iniezioni o siano costretti a ingerire o inalare quantità crescenti di una sostanza, per misurarne gli effetti tossici, tra cui vomito, emorragie interne, difficoltà respiratorie, febbre, perdita di peso, letargia, problemi della pelle, disgregazione di organi e morte, e senza che sia previsto l’uso di anestetici o farmaci che possano alleviare il dolore. 

Fondamentale sottolineare, anche, che poiché ogni specie reagisce in modo diverso alla stessa sostanza, e la reazione negli esseri umani può essere totalmente diversa, i test sono inaffidabili, fuorvianti e pericolosi per l’uomo, che deve e può pretendere una scienza diversa che non lo consideri la cavia finale di un sistema di sperimentazione fermo a parametri ottocenteschi. 

La Commissione europea con la direttiva 2010/63, regolamenta l’uso a fini scientifici degli animali, e non solo li protegge, ma fornisce anche una strategia per sostituire l’uso di animali nella sperimentazione. Ma di fatto, è chiaro, sono norme ferme sulla carta.  

Il 24 aprile si celebra la Giornata internazionale degli animali nei laboratori. Solo in Italia sono 600 mila ogni anno: è urgente un vero progresso scientifico, che abbandoni l’orrore dei test sugli animali e si concentri sul futuro, per il diritto alle cure delle persone, nel rispetto dei principi etici. 

Per approfondimenti sull’investigazione Vivotecnia vai al sito di Cruelty Free International

Michela Kuan
Biologa, responsabile Area Ricerca senza animali