Nel lungo e complesso iter di quella che sarà la nuova legge sulla vivisezione, c'è da registrare l'incredibile parere approvato ieri dalla XIV Commissione politiche europee del Senato. Sostanzialmente si dice che lo Schema di Decreto Legislativo, nelle pur minime parti di restrizione dei test su animali, è "anti Unione Europea", anche per il comma di chiusura definitiva di Green Hill non toccato, almeno quello, dalla scure utilizzata dal Governo per calpestare l'articolo 13 della Legge 96 di delegazione europea. Chi se ne importa della posizione contraria di diversi luminari del diritto comunitario, evidentemente inutile il pronunciamento del Ministro degli Affari Europei, Moavero.
Ma la cosa davvero strana è che proponente, relatrice di questo provvedimento, è stata la senatrice Elena Fattori del Movimento 5 Stelle.
Nell'incontro avuto con lei prima di Natale, e ancora ieri mattina via telefono con il suo assistente, avevamo avuto assicurazione che diversi nostri richiami erano stati fatti propri dalla senatrice. D'altronde, abbiamo pensato, con gli ancora recenti pronunciamenti di Beppe Grillo contrari alla vivisezione, era un bene che fosse stata nominata relatrice del provvedimento, in quella Commissione, una grillina. Che ieri ha riscosso il Si della Commissione ma il voto contrario fra gli altri, di suoi due compagni di gruppo...
La senatrice Fattori si è affrettata a scrivere ieri che la questione era tecnica (allora la prossima volta eleggiamo un Parlamento di tecnici, non di cittadini e politici) e che la vera battaglia deve essere l'abolizione della direttiva europea. Certo, infatti le firme sono state raccolte anche per quell'obiettivo, ma lei da parlamentare nazionale ha servito su un piatto d'argento alla lobby baronale e oscurantista della vivisezione una bandiera bianca, peraltro fatta non di streaming e contatto con le persone ma di chiusura nella sua stanza del Palazzo. E, incredibile ma vero, lei era, con tutto il suo gruppo, appena sette mesi fa, proponente di emendamenti, all’allora articolo 12, che avrebbero rafforzato, se approvati, quell'essere "anti Unione Europea" del provvedimento. La senatrice Taverna, ora capogruppo M5S, allora criticò, a verbale, anche noi associazioni animaliste perché ci "accontentavamo" di quell'articolo (che guarda caso, tanto è concreto, che ha scatenato una campagna contraria senza precedenti). Allora eravate al Senato, a differenza della Camera, per il +1. Ieri lei è stata per il –tutto, assieme a Giovanardi e Chiti.
Dov'è' un minimo di coerenza senatrice Fattori? Ah, giá, lo stavamo dimenticando, lei fino a poco tempo fa ha fatto sperimentazione sugli animali.
Gianluca Felicetti
Presidente LAV