Il traffico internazionale di primati destinati alla sperimentazione non accenna a diminuire e in Italia il ricorso alle scimmie è addirittura in aumento (vedi autorizzazioni in deroga Ministero della Salute 2008-2009). I macachi (Macaca fascicularis) sono tra le specie di primati più diffusa nei laboratori nonostante appartengano alle specie protette dal CITES; inoltre questi animali hanno una complessa struttura comportamentale e soffrono profondamente le condizioni di cattività, quindi spesso vengono prelevati in natura, con gravi implicazioni sulla fauna locale e finanziamento di metodi violenti di cattura.
Le Mauritius sono tra i principali bacini di fornitura di macachi per tutti i laboratori del mondo e, come se non bastasse, sono previste anche proposte per progetti di studi pre-clinici che potrebbero implementare l’uso di primati e far sorgere laboratori in loco, aumentando fortemente le violenze sugli animali in un Paese che praticamente non conosce legge.
Una recente investigazione della BUAV (associazione inglese partner nella coalizione ECEAE) presso la Noveprim, il più grande stabilimento allevatore dell’isola, ha smascherato centinaia di cadaveri, tra cui femmine gravide e cuccioli, ammassati come spazzatura perché di troppo.
L'ECEAE (Coalizione europea per la fine della sperimentazione animale), di cui fa parte la Lav come rappresentante per l'Italia, ha lanciato una raccolta firme per chiedere al Governo delle Mauritius, alle ambasciate e ai consolati presenti in Europa, di porre fine a questo inaccettabile commercio di vite che vede ogni anno 10.000 scimmie strappate dalle foreste e spedite alla loro destinazione finale: gli stabulari
L'Europa e i cittadini sono sempre più contrari alla vivisezione sopratutto sui nostri "cugini" più prossimi.
Chiedi anche tu al Governo delle Mauritius di porre fine a questo massacro: vai su Stop the cruel Mauritius monkey trade! e lascia la tua firma (basta inserire la tua mail e cliccare su SIGN)
Grazie!
Michela Kuan, responsabile LAV settore Vivisezione