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'Caccia selvaggia': un pericolo per tutti, essere umani ed altri animali

Ecco il futuro che ci aspetta  con il famigerato emendamento 'caccia selvaggia': assediati in casa da cacciatori.

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Ultimo aggiornamento

martedì 21 novembre 2023

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Il fucile sotto casa: Uma e il gatto di Gualdo Tadino

Era il 12 novembre quando un cacciatore ha ucciso con un colpo alla testa la rottweiler Uma, 14 mesi, che passeggiava a Parabiago (MI).

Uma era con la sua compagna umana e il figlio di 13 anni. Uno sparo improvviso, un uomo in tuta mimetica, e la vita di una famiglia cambia per sempre. Il cacciatore non ha neanche soccorso l’animale morente, nonostante le richieste d’aiuto. Sette i fucili in possesso dell’assassino di Uma e il ragazzino ha visto esplodere la testa del suo amato cane…

Un episodio scioccante e dolorosissimo, accaduto vicino a casa.

E di nuovo, il 14 novembre, a Gualdo Tadino (PG): un gatto ucciso a bruciapelo con un'arma da caccia perché aveva camminato sul cemento fresco. Anche questa volta si è mirato per uccidere. La ‘proprietaria’ del gatto ha sporto denuncia contro ignoti. Il presunto autore è risultato in possesso di 500 cartucce e di armi da caccia, regolarmente registrate e sequestrate cautelarmente. All’uomo, deferito all'autorità giudiziaria, vengono contestati i reati di uccisione di animale ed esplosioni pericolose. La dimensione della rosa di pallini evidenziata dalla radiografia su tutto il corpo del felino deceduto non lascia dubbi, chi ha sparato sapeva chi era il bersaglio perché molto vicino.

QUANTI COME UMA E IL GATTO?

Due storie emerse sulla stampa perché c’è stato il coraggio di denunciare, di urlare il dolore per la perdita di un componente della famiglia.

Quante sono le vicende che rimangono sommerse?
Quanti trovano un animale familiare o un altro animale ucciso o ferito vicino a casa o nel proprio cortile?
Quanti
vivono con la paura dei cacciatori sotto casa?

Sì, perché i cacciatori possono davvero spingersi vicino alle abitazioni e nelle zone urbane verdi.

A seguito dell'approvazione dell’emendamento “caccia selvaggia” i cacciatori possono infatti sparare anche in zone protette e in città. Milioni di animali sono sotto attacco. Selvatici e familiari. Non può continuare così.

Unisciti a noi per chiedere al Presidente Matterella di intervenire per far rispettare l’articolo 9 della Costituzione, a tutela degli animali!


VIENI IN PIAZZA SABATO 25 E DOMENICA 26 NOVEMBRE

Ai tavoli  potrai compilare  una cartolina , con un tuo personale messaggio, che sarà recapitata al Quirinale per chiedere al Presidente  un suo coinvolgimento attivo per il rispetto dell’articolo 9 della Costituzione.  Chiedi al Presidente della Repubblica di fare rispettare la Costituzione e gli animali. 

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venerdì 06 ottobre 2023

Donna ferita da pallino da caccia appena fuori casa

La notizia è di oggi, ma il fatto risale a sabato scorso, quando una signora che vive a Camposampiero (PD) è stata colpita da un pallino da caccia sparato da un cacciatore che dopo avere ferito la donna se l’è letteralmente data a gambe senza neppure preoccuparsi delle condizioni della signora.

Dopo avere sentito i primi colpi di fucile della giornata, la donna si era allontanata di pochi metri da casa per mettere in sicurezza i suoi gatti, visto che negli anni scorsi i cacciatori gliene avevano uccisi tre, ma proprio lì a poca distanza dalle mura domestiche, è stata ferita. La signora ha chiesto subito l’intervento dei Carabinieri che però, una volta giunti sul luogo, non hanno potuto fare altro che constatare il fatto che il cacciatore si era oramai dileguato.


La dinamica di quanto accaduto non può certo essere ricondotta a un banale incidente i cacciatori sono oramai dei pericoli pubblici, resi ancora più arroganti perché sostenuti dal Governo nazionale che proprio in queste ore sta demolendo la legge sulla caccia per lasciare ancora più mano libera alla passione sanguinaria dei cacciatori. Massimo Vitturi , Responsabile Animali Selvatici 

Quanto accaduto dimostra ancora una volta che molto spesso i cacciatori sparano senza neppure sapere dove finirà il piombo dei loro fucili, mettendo così a rischio la vita dei cittadini, oltre a quella dei milioni di animali uccisi ogni anno. Inoltre non c’è dubbio che, quando ha sparato, il cacciatore ha violato la distanza minima di 150 metri che la legge impone di mantenere quando si spara in direzione di edifici, altrimenti il pallino non avrebbe avuto la forza di ferire una persona.


Dopo l’approvazione dell’emendamento “caccia selvaggia” inserito nella Legge di bilancio dello scorso anno, ora i cacciatori possono entrare anche nelle aree urbane e nei parchi, con il conseguente grave rischio di nuovi ferimenti o addirittura uccisioni di cittadini che si dovessero loro malgrado trovare a transitare in zone frequentate dai cacciatori.

I cacciatori agiscono indisturbati sul territorio sentendosi padroni anche a casa d’altri, certi dell’impunità garantita da controlli praticamente inesistenti, affidati nella stragrande maggioranza dei casi agli stessi cacciatori travestiti da guardie venatorie volontarie.

L’arrogante presenza dei cacciatori sul territorio mette a grave rischio la sicurezza pubblica delle persone, per questo motivo  esortiamo i cittadini a denunciare alle forze di Polizia, ai Sindaci e ai Prefetti, ogni atto di prepotenza dei cacciatori che possa mettere a rischio la loro incolumità e quella dei loro animali.

Solo rendendo pubblici i crimini di cui si rendono responsabili sarà possibile chiedere che la caccia sia finalmente messa fuori legge non solo per i milioni di animali uccisi ogni anno, ma anche perché rappresenta un grave pericolo per i cittadini.


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venerdì 06 ottobre 2023

Caccia selvaggia: bimba colpita da pallini di fucile

Nei dintorni di Arezzo, un bimba, vittima della follia venatoria, è stata colpita al volto da un numero imprecisato di pallini da caccia mentre era nel suo giardino di casa, un’area che ogni genitore ritiene sicura da qualsiasi pericolo, ma che evidentemente non garantisce di tenere alla larga l’invasività dei cacciatori.

Quanto accaduto ieri ad Arezzo con il ferimento al volto di una bambina a causa di pallini da caccia, è il prodotto di un clima costruito consapevolmente da maggioranza e opposizione parlamentare unite per dare sempre più spazio alla sanguinaria passione dei cacciatori. Massimo Vitturi , responsabile area Animali Selvatici

Lo avevamo annunciato già a gennaio scorso che il nostro Paese non sarebbe più stato lo stesso dopo che il Parlamento aveva approvato le modifiche apportate alla Legge sulla caccia dal famigerato emendamento “caccia selvaggia”, inserito surrettiziamente nella Legge finanziaria dall’onorevole Foti, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia.

Un emendamento che disponeva esplicitamente che da quel momento i cacciatori sarebbero potuti entrare in città e parchi per svolgere le loro attività.

I fucili da caccia possono ferire se si trovano ad una distanza non superiore ai 30-40 metri, quindi, se la bambina è stata colpita al volto, chi ha sparato stava ampiamente violando la distanza minima imposta dalla Legge,  che nel caso di specie prevede almeno 150 metri quando si spara in direzione di case o strade.

Proprio sabato scorso assieme a migliaia di cittadini e tante altre associazioni, abbiamo manifestato a Trento contro “caccia selvaggia” per la tutela di animali e persone messe sempre più a rischio da una politica scellerata, totalmente accondiscendente alla lobby venatoria alla quale concede ogni richiesta. Come sta accadendo proprio in questi giorni al Parlamento, dove maggioranza e opposizione stanno scrivendo, sotto dettatura delle associazioni venatorie, nuove disposizioni che andranno a portare ulteriori modifiche alla Legge nazionale sulla caccia in termini filo venatori.

Fino a quando sono i cacciatori a ferirsi o uccidersi tra loro, magari scambiandosi per cinghiali come accaduto qualche giorno fa, non c’è motivo di preoccuparsi: sono perfettamente consapevoli dei rischi che corrono mentre vanno in giro imbracciando i fucili per ammazzare animali indifesi. 

Nel caso della bambina di Arezzo, totalmente indifesa e inconsapevole del rischio, chiediamo una pena esemplare, che serva da esempio non solo ai cacciatori, ma anche ad una politica che. per qualche consenso elettorale in più è disposta a mettere a rischio la vita dei cittadini. Tutti.


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