Mangiare cruelty free nell'agonismo aiuta a raggiungere ottimi risultati.
L'Academy of Nutrition and Dietetics, autorevolissimo consesso di nutrizionisti, nella sua posizione ufficiale dichiara che “le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti”.
E non solo, nel testo si sottolinea che “le diete vegetariane (si intende anche vegane N.d.R.)sono pure in grado di soddisfare il fabbisogno degli atleti agonisti'.
Su questa base, solida e ineffabile, facciamo un salto nel passato e uno nel presente dell'agonismo a livelli mondiali, con alcuni esempi pratici e famosi.
Partiamo doverosamente da Carl Lewis , il leggendario figlio del vento, che diceva “Ho scoperto che un atleta non ha bisogno di proteine animali per essere un atleta di successo. Infatti, il mio migliore anno nelle competizioni di atletica leggera è stato quando mi sono convertito al veganismo”. Lewis ha conquistato in totale 10 medaglie olimpiche (9 d'oro) e 10 ai Campionati Mondiali (8 d'oro). Ha fissatoprimati mondiali nei 100 metri, nella staffetta 4 x 100 mt e 4 x 200 mt. E nel salto in lungo.
E poi la mitica Venus Williams , tennista che ha percorso la strada del cibo vegan per motivi di salute,con risultati che non possono lasciare indifferenti i detrattori di questo stile alimentare. Con lei anche la poderosissima sorella Serena.
Scott Jurek, ultramaratoneta statunitense vegan nel corso della sua carriera ha vinto 16 prestigiosi titoli e detiene una serie di incredibili record.
Olimpiadi di Parigi 2024
Nei primi giorni dei Giochi Olimpici, Vivian Kong ha conquistato l'oro. La schermitrice rappresenta Hong Kong e ha vinto innumerevoli medaglie ai Campionati d'Asia, ai Campionati del Mondo e alla Coppa del Mondo.È vegana dal 2017, quando un infortunio al ginocchio l'ha portata ad approfondire la ricerca sull'alimentazione e sul recupero.
La britannica Anna Henderson ha vinto la medaglia d'argento nel ciclismo. La transizione al veganismo è stata per lei un grande successo, eccome!
Quest'anno abbiamo
assistito al ritorno di una veterana delle Olimpiadi, Diana Taurasi. È
tornata per l'incredibile sesta medaglia, ne ha vinta una in ognuna delle
cinque precedenti. A 42 anni, già nominata
migliore giocatrice di basket di tutti i tempi dalla WNBA nel 2021, Diana attribuisce
alla sia alimentazione vegana la sua longevità in campo.
L'esempio di tre donne vincenti, tra i tanti atleti vegani presenti ai Giochi!
Nessuno come lui: 98 tornei del circuito ATP, 24 slam, 40 volte i Masters 1000 e l'oro olimpico a Parigi. Novak Djokovic ha dichiarato in varie occasioni che le sue eccezionali doti di forza e resistenza derivano dal privilegiare un'alimentazione vegetale. Non vuole etichette ma è un tenacissimo promotore del mangiare green e continua a dimostrarne gli effetti a 37 anni.
Al contrario, chi si definisce vegano tout court senza se e senza ma, è Lewis Hamilton campionissimo pilota britannico che continua a ottenere risultati prestigiosi in Formula 1. Sugli animali: Hamilton è un potente un sostenitore dei loro diritti e ha una sua catena internazionale di fast-food vegani, Neat Burger (in apertura il secondo locale a Milano) e ha prodotto, insieme ad altri atleti The Game Changers, film rivoluzionario su carne, proteine e forza.
In sostanza: usciamo sempre di più dal cassetto del ‘vegano uguale deboluccio', grazie anche a testimonial sportivi ad alta riconoscibilità!