La pubblicazione, ripresa da molte testate, dei risultati di uno studio austriaco, secondo il quale i 'Vegetariani' godrebbero di minore salute degli onnivori, ci raggiunge in un momento in cui gli aspetti positivi dell’alimentazione a base vegetale continuano ad essere dimostrati e annunciati.
Le limitazioni dell’analisi – e di conseguenza dei risultati - sono visibili e denunciate dagli stessi autori. Si tratta in primo luogo dell’esame di dati raccolti tra il marzo 2006 e il febbraio 2007 su 343 persone per gruppo di abitudine alimentare. In un ambiente, l’Austria, che certo non brilla per varietà e bilanciamento, rispetto alla nostra dieta mediterranea, di gastronomia veg.
ll gruppo dei ‘Vegetariani’ esaminato include solo lo 0,2% (rispetto al totale dei soggetti dello studio) di Vegani, lo 0,8% di Latto-Ovo-Vegetariani e l’1,2% di ‘Vegetariani’ che mangiano pesce, e che quindi non sono Vegetariani (né tantomeno Vegan!).
Si tratta inoltre di uno studio (limitazione evidenziata dagli autori stessi) trasversale, quindi di una ricerca condotta in un determinato tempo, prendendo una porzione di popolazione (una sezione incrociata), senza valutare l’evoluzione o i precedenti. Le abitudini alimentari sono state inoltre misurate come variabile riportata e descritta dagli stessi intervistati, senza che sia stata loro fornita una chiara definizione dei gruppi alimentari soggetto dell’indagine, che per altro denuncia la totale mancanza di informazioni riguardanti i componenti nutrizionali della dieta dei soggetti esaminati (carboidrati, colesterolo, acidi grassi, ecc.).
In sostanza uno studio unico davvero per i suoi grossissimi limiti e ampiamente fuorviante, a cui è stata data una visibilità tale da farci sospettare che possa essere una reazione di chi vuole - per motivi legati anche ad interessi di settore - contrastare la sempre crescente consapevolezza della forza positiva – in termini salutistici, ambientali, etici e sociali – della scelta veg.
Uno ‘studio’ contro 250, che fa?
L’American Dietetic Association e i Dietitians of Canada nel loro Position Paper stabiliscono che “le diete totalmente vegetariane o vegane sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie”.(1)
Il documento diffonde un'ampia panoramica stilata sulla base di più di 250 lavori scientifici, pubblicati su riviste mediche internazionali. Un esempio tra tutti: in base ad recente studio apparso sull'European Journal of Clinical Nutrition (2), chi segue un'alimentazione vegan dimostra livelli di colesterolo inferiori rispetto a chi consuma carne, pesce, latticini e/o uova. Una precedente analisi dell'EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) aveva rilevato che i vegan e vegetariani presentano il 32% di rischio in meno di ospedalizzazione e decesso da malattie cardiache.(3)
Lo scoop facile attira, ma l'autorevolezza e la serietà vincono sempre. 250 a 1.
Paola Segurini, responsabile Campagna Cambiamenu
Paola è anche su Twitter: @MercolediVeg
(1) J Am Diet Assoc. 2009; 109: 1266-1282 (qui la traduzione italiana)
(2)Bradbury KE, Crowe FL, Appleby PN, Schmidt JA, Travis RC, Key, TJ. Serum concentrations of cholesterol, apolipoprotein A-I and apolipoprotein B in a total of 1694 meat-eaters, fish-eaters, vegetarians and vegans. Eur J Clin Nutr. 2014;68:178-183.
(3) Crowe F, Appleby PN, Travis RC, Key TJ. Risk of hospitalization or death from ischemic heart disease among British vegetarians and nonvegetarians: results from the EPIC-Oxford cohort study. Am J of Clin Nutr. Published ahead of print January 30, 2013