È un primo passo verso la ricerca animal-free, fatto dal Paese leader nella produzione di farmaci nel mondo, che potrà influenzare il mercato globale.
La Camera degli Stati Uniti, il 23 dicembre, ha approvato definitivamente la “FDA Modernization Act 2.0”, rivoluzionando il processo di commercializzazione e messa a punto dei farmaci. Infatti, la disposizione statunitense elimina un mandato federale per la sperimentazione animale di nuovi farmaci approvati dalla FDA, in vigore dal 1938, che prevedeva l’obbligo di testare nuove molecole su cavie (roditori e non) promettendo una drastica riduzione dell'uso di cani, primati e altri animali nei test di laboratorio.
Il disegno di legge, HR 2565 / S.2952 approvato, consente, quindi, ai produttori di farmaci e cosmetici di sviluppare nuovi prodotti utilizzando modelli non animali, inclusi cellule e tessuti in vitro, organi su chip e sistemi microfisiologici, modellazione computerizzata sofisticata e altri metodi di test basati sulla biologia umana.
Una pietra miliare per gli animali e la vera libertà di ricerca che ora dà agli scienziati, e alle aziende farmaceutiche, l'opportunità di utilizzare tecnologie superiori, innovative e rapide basate sull'uomo invece che ricorrere all’obsoleto, dispendioso e fallace modello animale. Sebbene non metta completamente fine all'uso degli animali nei test farmacologici, aprirà la strada allo sviluppo di farmaci senza impiegare animali, risparmiando a milioni di animali immense sofferenze e la morte.
È un primo passo verso una ricerca animal-free fatto dal Paese leader nella produzione di farmaci nel mondo; inoltre, questo disegno di legge, potrà influenzare non solo il mercato statunitense, ma anche quello globale e auspichiamo fortemente quello europeo. Un cambiamento reso possibile dall’impegno di ricercatori specializzati in metodi sostitutivi e di cittadini che hanno chiesto una scienza diversa per gli animali e i pazienti: un motore rivoluzionario che nasce da esigenze etiche e tecniche che i decisori politici e le leggi devono rispettare.
L’Europa e l’Italia hanno la possibilità di seguire quanto votato negli USA e dare la possibilità al mercato privato e alla ricerca pubblica di essere finalmente liberi e riflettere le tecnologie del nuovo millennio senza essere ancorati a norme di inizio secolo scorso. Il nostro Paese deve dare le stesse opportunità ai giovani ricercatori e supportare pienamente lo sviluppo e implementazione dei metodi alternativi attraverso congrui finanziamenti e formazione, come LAV chiede da decenni.