Abbiamo presentato le azioni che possono essere subito attivate per ridurre i rischi per cittadini e orsi favorendo la convivenza.
Se la tragedia avvenuta in Val di Sole ha un lato positivo, è quello di far venire a galla tutte le inadempienze e l’incapacità della Provincia di Trento nel prevenire i possibili incidenti con gli orsi.
Ancora oggi il Dirigente della Protezione Civile provinciale, Raffaele De Col, afferma che “tutto quello che è possibile fare in Italia lo facciamo già” riferendosi alle attività di prevenzione che si potrebbero mutuare dagli altri Paesi dove sono da sempre attive politiche che favoriscono la convivenza con gli orsi attraverso la prevenzione degli incidenti.
Tuttavia, l’affermazione del dirigente provinciale non ci suona nuova è lo stesso approccio che ha tenuto quando, il 1° giugno 2021, lo incontrammo assieme alla già assessora Zanotelli e al Dott. Giovannini. In quell’occasione presentammo le nostre proposte per avviare un progetto comprendente numerose azioni per prevenire gli incidenti con gli orsi, De Col replicò che le nostre proposte non gli erano utili perché in tutto il Trentino c’erano già 600 volontari impegnati a diffondere informazioni per favorire la convivenza con gli orsi.
Un’affermazione priva di ogni fondamento, considerato che
nessuno ha mai avuto l’occasione di incontrare i millantati 600 volontari di De
Col, neppure le decine di volontari della LAV che dal 2021 sono impegnati ogni
estate nel progetto “Bear Ambassador” nelle valli del Parco Adamello Brenta. Un progetto che ha
l’obiettivo di diffondere tra i cittadini, circa 10.000 sono stati quelli
incontrati dai volontari LAV nell’estate 2022, le informazioni utili ad evitare incontri con gli orsi ma
anche per sapere come comportarsi nel caso in cui ci si dovesse comunque
imbattere in un orso sul proprio cammino.
Le azioni proposte alla Provincia erano scaturite dal convegno internazionale organizzato dalla LAV “Convivere con gli orsi in Trentino” Il 17 aprile 2021, purtroppo però l’unico risultato sono state delle alzate di spalle dai massimi dirigenti politici e tecnici e soprattutto nessun atto è seguito a quell’incontro da parte dell’amministrazione, che non ha neanche voluto partecipare al Convegno dove erano presenti esperti internazionali ed Istituzioni, tra cui la stessa ISPRA.
La Provincia di Trento ha una visione distorta del
concetto di prevenzione e l’affermazione di De Col lo dimostra quando parla
dell’uso di proiettili di gomma contro gli orsi che si avvicinano troppo ai
centri abitati, dimenticando tutto ciò che invece bisognerebbe fare prima di
arrivare alla dissuasione, per evitare che gli animali si avvicinino alle zone
abitate. Come, ad esempio, l’installazione dei cassonetti anti-orso che in
provincia di Trento è cominciata solamente nel 2021 con ben 20 anni di ritardo
rispetto l’introduzione degli orsi.
Quanti di loro, a causa della colpevole mancanza della Provincia, nel frattempo hanno avuto modo di imparare che dove ci sono gli uomini c’è anche continua disponibilità di cibo in quantità, diventando così degli “orsi confidenti” per esclusiva responsabilità della Provincia?
Gli orsi JJ4, MJ5 e M62 stanno per essere condannati a morte! Oggi, insieme a noi, puoi difendere la loro vita e quella di tutti gli altri orsi del Trentino: firma la nostra petizione!
Firma qui