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UE: necessario includere nelle scuole bevande 100% vegetali

Il 22 e 23 marzo la Commissione AGRI voterà la revisione del programma EU “Frutta, verdura e latte nelle scuole”. Abbiamo scritto agli europarlamentari perché è ora di fare spazio alle bevande 100% vegetali.

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lunedì 20 marzo 2023

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#vegetale #scuole #EU #latte
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Latte nelle scuole, l'UE deve cambiare

Il programma dell'Unione Europea per le scuole sostiene la distribuzione di frutta, verdura, latte e prodotti lattiero-caseari fra gli allievi, dall'asilo nido alla scuola secondaria, includendo attività educative volte ad aumentarne il consumo. 

Il 22 e il 23 marzo la Commissione AGRI per l'agricoltura e lo sviluppo rurale voterà la revisione del programma: tra gli oggetti di questa revisione vi è un maggiore controllo degli alimenti che siano conformi a criteri etici, di salute e di sostenibilità.

A questo proposito, insieme alle associazioni aderenti ad Eurogroup for Animals, LAV chiede alla Commissione di promuovere il consumo di bevande vegetali, al posto del latte vaccino (anche nel caso si tratti di latte biologico). 

In particolare, abbiamo indicato agli europarlamentari italiani un voto a favore di:

  • Una maggiore dotazione finanziaria per frutta, verdura, legumi, noci e semi.
  • Misure educative allineate con la strategia Farm to Fork, come le visite ai santuari con animali, utili ai bambini per conoscere il comportamento naturale degli animali al di fuori del sistema di produzione alimentare.
  • Misure volte a educare i bambini alla conoscenza della vita degli animali, dell'alimentazione, dell'impatto dell’alimentazione sul cambiamento climatico, dell'ambiente e della conservazione della natura.
  • L’inclusione delle proteine vegetali, delle alternative vegetali al latte, così come un'ampia varietà di legumi, noci e semi nell'applicazione del programma.
  • La disponibilità di una varietà di opzioni vegetariane e vegane per soddisfare i bambini con specifiche esigenze alimentari.

In termini di impatti climatici, per esempio, la produzione di latte vaccino è responsabile di emissioni pari a 3,2 kg di CO2eq ogni litro, mentre per un litro di latte di soia ne viene emesso 1 kg.  (Poore, J. & T. Nemecek (2018): Reducing Food’s Environmental Impacts Through Producers and Consumers. Science. 360, p.987–992)

La revisione in agenda è una preziosa occasione per incentivare la transizione alimentare, integrando nell’alimentazione di studentesse e studenti più fonti di nutrimento 100%  vegetali e promuovendo il consumo di bevande 100% plant-based.

Questa occasione si scontra, tuttavia, con il programma del Ministero italiano “Latte nelle scuole”, volto ad aumentare il consumo di latticini tra i più piccoli, con distribuzione di prodotti vaccini a completamento dei pasti o come merenda nelle molte scuole aderenti. Il programma non tiene conto delle questioni etiche ed ambientali correlate alla promozione del latte di origine animale, causa di enormi sofferenze per le migliaia di mucche e vitelli negli stabilimenti di produzione del latte.

Alcuni esempi della crudeltà del settore lattiero-caseario sono la separazione dei vitelli dalle madri subito dopo la nascita e il loro immediato confinamento in recinti claustrofobici che impediscono i movimenti. La selezione genetica per efficientare sempre più la produzione di latte, che provoca grande stress per gli animali e aumenta  la probabilità che insorgano problemi di salute come disturbi metabolici, zoppia e dolorose mastiti.

Un'educazione alimentare scolastica lungimirante deve farsi promotrice di alternative 100% vegetali ed educare  bambini e ragazzi sull’impatto ambientale e climatico dei diversi cibi e trasmettere loro consapevolezza degli effetti sulle condizioni degli animali coinvolti nella produzione.

Alla luce di tutto questo, è inutile promuovere il latte biologico nelle scuole, è invece necessario e urgente includere nel Programma le bevande di soia, avena e riso, così da educare attivamente i bambini alla preferenza per gli alimenti plant-based.

Ci auguriamo che la Commissione e i membri del Parlamento UE lo tengano presente.