L'allevatore se la caverà con opere di volontariato.
Animali costretti a vivere tra i loro liquami, malnutriti e non curati ove feriti, in una stalla sporca e scarsamente illuminata. Questa la condizione di numerosi bovini, molti dei quali morti di stenti, trovati così in una stalla in provincia di Udine.
Maltrattati a lungo da un allevatore di zona, con condotte reiterate ed omissive, secondo il capo di imputazione formulato dalla Procura di Udine. Le condizioni igienico sanitarie del posto in cui teneva gli animali erano inesistenti e le bovine presentavano importanti infiammazioni mammarie, mai curate, con evidenti segni di sofferenza.
Grazie all’attività territoriale di LAV Pordenone e all’assistenza legale dell’Avv. Maddalena Bosio del Foro di Udine, ci siamo costituiti parte civile nel processo a carico dell’imputato.
Ma nella prima udienza del 4 ottobre, il giudice ha ammesso l’imputato alla messa alla prova, come richiesto dalla difesa dello stesso e ha rinviato all’udienza del 14 gennaio prossimo per l'esame del relativo programma, con l’intenzione di offrire un'opera di volontariato a contatto con gli animali.
La messa alla prova costituisce un procedimento giudiziale in cui l'imputato, anziché affrontare il processo tradizionale, sceglie di aderire a un progetto di recupero sociale che può tradursi così anche in una semplice esecuzione di un servizio di pubblica utilità attraverso attività di volontariato gratuito.
La messa alla prova come modalità di estinzione del reato non dovrebbe essere prevista per i reati contro esseri viventi, il cui valore, in questo modo, viene svilito al pari di meri oggetti.
Noi di LAV che ci siamo occupati sin dal principio del caso, ci opponiamo fermamente: l’ammissione della messa alla prova determina una pena ridicola per chi ha commesso atti crudeli, perpetrati nel tempo, nei confronti di più animali.
È necessario un intervento deciso nei confronti di persone che cagionano violenze agli animali, per questo motivo è importante continuare a chiedere con forza l’approvazione di una nuova normativa con pene certe e più severe per chi uccide e maltratta gli animali.
Chiediamo
alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati l'approvazione delle
proposte di Legge per inasprire le pene e rendere più efficaci le norme
per perseguire i reati contro gli animali, approvazione dovuta anche in
attuazione dell’articolo 9 della Costituzione.