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Monza: l'8 settembre in Aula contro il Circo. Pretendiamo giustizia!

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 02 settembre 2015

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Giustizia per gli animali del "Circo Martini Cirque d’Europe di Martini Aldo” e confisca di tutti gli animali: è quanto chiede a gran voce la LAV, a pochi giorni dalla nuova decisiva udienza presso il Tribunale di Monza, prevista il prossimo martedì 8 settembre, del processo che vede imputato il circense Radojica Mirkovic, citato a giudizio (gennaio 2015) dal P.M. dott.ssa Giulia Rizzo della Procura della Repubblica di Monza per il reato di maltrattamento di animali (art. 544 cp), insieme al circense Aldo Martini. Dopo varie vicende giudiziarie, infatti, il  processo è ancora in corso e  solo parte di esso  - quello relativo all’imputato R. Mirkovic - dovrebbe concludersi proprio con l’udienza di martedì 8 settembre. Il processo che vede imputato Aldo Martini, invece, si concluderà nel 2016. 

Gli imputati Aldo Martini e Radojica Mirkovic sono accusati dalla Procura di aver sottoposto, per crudeltà e  senza necessità, all’epoca dei fatti gestori del Circo “Martini  Cirque d’Europe di Martini Aldo”, i seguenti animali:

  • un leone e una tigre (nella disponibilità di A. Martini). Inizialmente affidati alla custodia del circense, gli animali sono poi  stati trasferiti, su impulso della LAV, in un centro di recupero specializzato in Toscana nell’ottobre del 2014. 
  • Due istrici, un alligatore, un caimano, un coccodrillo del Nilo, una poiana di Harris, un avvoltoio a testa gialla (di proprietà di R. Mirkovic): tali animali sono sempre rimasti in custodia al circense; durante tale custodia, e precisamente nel dicembre 2012, l’avvoltoio a testa gialla è deceduto a causa di “denutrizione cronica”, come da referto dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana (Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense).

“Ci auguriamo che l’8 settembre la Magistratura voglia riconoscere il diritto degli animali detenuti dal R. Mirkovic a una vita libera dalla cattività forzata che ha causato maltrattamento e dal concreto rischio di una morte per stenti – conclude Gaia Angelini - Questo processo, e quello relativo al Leone e alla Tigre a carico di Aldo Martini, hanno ripetutamente dimostrato che questi animali non hanno alcun valore per i due imputati, se non quello di trarne profitto. In maniera continuativa e reiterata gli stessi, infatti, hanno mostrato il più completo e grave disinteresse per la salute e il  benessere di questi animali.  Ottenere la confisca di tutti questi animali è necessario per garantirgli un futuro senza sofferenze”.

COMUNICATO INTEGRALE