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Ucraina, LAV insieme ad altre associazioni: disponibili ad accogliere in Italia gli equidi colpiti dal conflitto

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Ultimo aggiornamento

giovedì 10 marzo 2022

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Da quando è scoppiato il drammatico conflitto in Ucraina, ci siamo attivati per individuare prontamente le situazioni di bisogno e aiutare gli animali - quelli al seguito dei rifugiati in arrivo in Italia e quelli rimasti in Ucraina - in costante contatto con associazioni locali ed internazionali. Ci stiamo occupando di cani e gatti, ma non solo: stiamo cercando di dare supporto e assistenza anche ad altre specie animali.

Disponibilità ad accogliere o a trovare sistemazioni agli equidi - dunque cavalli, asini, muli, zebre - provenienti dall'Ucraina, dove è in corso il conflitto con la Russia, in modo da aprire “corridoi” anche per questa tipologia di animali.

È la richiesta delle associazioni animaliste ENPA, IHP, Il rifugio degli asinelli, LAV, Progetto Islander e La rete dei santuari di animali liberi in Italia, al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e al Ministero della Salute.

“Vi chiediamo – si legge nella lettera inviati ai due Ministeri – di avanzare questa possibilità ai vostri interlocutori istituzionali in Ucraina. Considerato che il direttore della Dg Santé della Commissione europea Bernard Van Goethem ha già consentito l’ingresso agevolato degli animali da compagnia al seguito dei profughi ucraini per ragioni umanitarie straordinarie, abbiamo formulato la richiesta che venga consentito l’ingresso temporaneo agli equidi, con l’indicazione del soggetto ospitante e con la garanzia, da parte delle associazioni, dello svolgimento dei necessari accertamenti sanitari all’arrivo degli animali presso la stalla ospitante”.

La lettera è firmata da Carla Rocchi (presidente ENPA), Sonny Richichi (presidente IHP), Daniela Marzari (direttrice Il rifugio degli asinelli), Nadia Zurlo (responsabile area equidi LAV), Nicole Berlusconi (presidente progetto Islander) e Dunia Azzabi (coordinamento La rete dei santuari di animali liberi in Italia).

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