Il camion carico di animali era finito nell' Olona. Dubbi su come ATS Pavia ha gestito il caso e vigilato.
Era sopravvissuto al terribile incidente a Copiano di un mese fa del camion che trasportava animali diretti al macello, un maiale adulto ha vissuto un mese, nonostante il trauma riportato, all'aperto, libero e solo a Buttirago, nei pressi di Copiano, fino a ieri mattina.
In seguito ad alcune segnalazioni della sera prima sui Social, diversi attivisti si sono mobilitati per individuare l'animale, ma sono arrivati tardi.
Era già stato ucciso ieri mattina, in circostanze ancora da chiarire.
L'animale è stato ritrovato poco distante da quelli che sembravano essere i suoi giacigli, con un foro, presumibilmente da proiettile captivo, in testa. Sul caso indagano i Carabinieri, per capire chi e perché lo abbia ucciso.
Oltre il crimine commesso, di nuovo, ai danni del malcapitato maiale, l'aspetto critico è rinvenibile anche nella gestione del caso da parte delle autorità che avrebbero dovuto vigilare.
A seguito dell'incidente del 6 settembre scorso, infatti, l'Azienda sanitaria territoriale di Pavia - che era intervenuta - si presume avesse modo di conoscere il numero degli animali trasportati su quel mezzo, i morti, i feriti (e uccisi successivamente) e i vivi. Sulla base di queste considerazioni, gli stessi veterinari avrebbero dovuto conoscere anche il numero dei maiali che risultavano dispersi.
Se a rendersi conto
dell'esistenza del maiale che viveva libero sono stati, (dopo un mese) alcuni utenti di Facebook,
ci si chiede come siano stati fatti
questi conti e sorge il dubbio su possibili errori nella gestione dell'incidente
da parte delle autorità competenti.
Errori
non da poco conto, se si considera che si tratta di maiali e l'ATS Pavia è
considerata un'eccellenza per come interviene sull'emergenza Peste Suina Africana
in regione, con misure spesso drastiche, come è avvenuto per il rifugio “Progetto
Cuori Liberi”...
Un episodio del genere dimostra ancora una volta quanto le misure di biosicurezza, rigidamente rispettate quando si tratta di rifugi, sono evidentemente meno seguite quando si tratta di animali del comparto zootecnico, o comunque i controlli a monte sembrano essere differenti.
Preme ricordare, inoltre, che tra le misure straordinarie indicate dal Ministero della Salute, in vigore fino al 19 agosto per le province interessate da focolai, vi è anche il divieto di movimentazione di maiali vivi, per qualunque motivo tranne uno: è consentita la movimentazione verso il macello.
Ciò a riprova del fatto che l'unica cosa che sembra contare è la produzione e a conferma quindi della perpetrata incoscienza dei protagonisti di un sistema alimentare che - pur sul punto di collassare su sé stesso e al contempo attivo nel devastare animali, ambiente e persone - continua ad essere orientato sulla mera logica del profitto.
Un simile sistema è a danno di tutti, soprattutto degli animali, vittime di continuo sfruttamento e, ultimamente soprattutto a danno di suini, che sembra debbano essere inseguiti e uccisi ad ogni costo.
Come è accaduto al coraggioso maiale sopravvissuto un mese allo stato brado, fino a quando non è stato scovato e ammazzato da un colpo di pistola alla testa.
Foto da @Facebook