LAV: come gia’ fatto in piemonte, siamo pronti ad impugnare la decisione al tar del lazio, si sviluppi finalmente il vaccino contraccettivo con i 550 mila euro messi a bando dal Ministero della Salute
Sono 400 i cinghiali che dal 18 giugno ed entro trenta giorni saranno catturati e uccisi dentro e fuori le aree protette regionali. Con questa decisione la cabina di regia sulla Peste Suina della Regione Lazio ha così condannato a morte centinaia di animali sani.
La Peste Suina si sta sempre di più confermando un’ottima occasione per i cacciatori che potranno incrementare a dismisura il numero di animali uccisi per soddisfare la loro malsana passione, al punto che lo stesso Ministro Cingolani ha già annunciato – primo Ministro dell’Ambiente in tutta la storia repubblicana – di voler mettere mano alla legge sulla caccia per allungare la stagione venatoria ai cinghiali.
Siamo in attesa di poter leggere il documento ufficiale che disporrà il massacro di cinghiali – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali Selvatici – e, come già fatto con il Piemonte, impugneremo immediatamente davanti al TAR Lazio l’intollerabile atto, utile solamente a far divertire i cacciatori ma senza alcuna ricaduta concreta sul numero totale di animali e sul contrasto alla diffusione della Peste Suina.
Nel frattempo il Ministero della Salute ha finalmente pubblicato, lo scorso 7 giugno, il bando pubblico “per la selezione di un progetto di sperimentazione per l’uso per via orale del prodotto GONACON dei cinghiali”, che permetterà, a soggetti pubblici o privati, di accedere al finanziamento di 500 mila euro messo a disposizione dalla legge di bilancio 2022 per i progetti che hanno l’obiettivo di sviluppare il vaccino immunocontraccettivo GonaCon in forma orale. Si tratta infatti dell’unico sistema realmente efficace che può contribuire alla riduzione incruenta del numero dei cinghiali, favorendo la convivenza con le attività umane che si svolgono sui loro territori e abbandonando definitivamente i fucili dei cacciatori. Da decenni i cinghiali sono cacciati in numero enorme, in costante crescita di anno in anno, tuttavia i danni loro imputati non solo non accennano a diminuire, ma addirittura sono in continuo aumento, dimostrando così anche ai più scettici che l’uccisione degli animali oltre ad essere una pratica cruenta, ne favorisce addirittura la proliferazione.