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Sagra dei osei di Sacile: gli uccelli sequestrati sono finalmente tornati a volare

L’imputato di ricettazione per avere detenuto 28 uccelli dotati di anelli identificativi alterati o perché’ sprovvisti chiede e ottiene la messa alla prova.

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Ultimo aggiornamento

martedì 26 settembre 2023

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#friuliveneziagiulia
Animali selvatici

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Sagra dei Osei di Sacile: imputato di ricettazione chiede e ottiene la messa alla prova

E’  una grande ingiustizia quella che si è compiuta oggi nell’aula del Tribunale di Pordenone, purtroppo consentita in simili casi dal sistema giudiziario. Non è tollerabile che l’imputato dopo qualche ora passata in una casa di riposo possa avere l’opportunità di vedere cancellati i reati di cui è accusato senza alcuna conseguenza sul piano civile e penale, inoltre i cento euro che dovrà versare al canile sono una cifra irrisoria, una frazione del valore di solo uno dei 28 uccelli che deteneva illegalmente se fossero stati venduti al mercato nero. Ci chiediamo quale effetto deterrente potrà mai avere un procedimento giudiziario che si conclude in questo modo, nei confronti di persone che si renderanno responsabili di reati simili a quelli dell’odierno imputato! Massimo Vitturi, Responsabile LAV Area Animali Selvatici

Nell’edizione 2021 della sagra dei osei di Sacile (Pordenone), grazie all’intervento dei Carabinieri del Soarda, erano stati sequestrati 28 uccelli di specie selvatiche, a un individuo che li deteneva, perché molti risultavano dotati di anelli identificativi alterati, mentre altri ne erano del tutto sprovvisti.

Nonostante la richiesta LAV di ottenere la custodia degli uccelli sequestrati per toglierli dalle mani del loro aguzzino, l’autorizzazione al cambio di custodia giudiziale, arrivata dopo più di un anno dall’apertura del procedimento, ha comportato che l’associazione ricevesse solamente 8 animali perché gli altri, a detta dell’imputato, erano tutti fuggiti o morti.

Erano rimasti quindi solamente 5 cardellini, 2 fringuelli e 1 peppola che, dopo essere stati curati dal CRAS ENPA di Trieste, lo scorso 8 agosto sono stati rimessi in libertà. Una prima battuta di arresto della famigerata sagra dei osei di Sacile che da oramai 750 anni è il simbolo di tutte le sagre che consentono l’esposizione di centinaia di migliaia di animali rinchiusi a vita, utilizzati e venduti come fossero oggetti commerciali, senza alcun rispetto per la loro vita e il loro desiderio di libertà.

Oggi l’imputato per i reati di ricettazione, detenzione abusiva di uccelli particolarmente protetti e detenzione di fringillidi in numero superiore a cinque, nonostante la lunga sequela di reati di cui si è macchiato, ha ottenuto la messa alla prova da parte del Tribunale di Pordenone. Dovrà quindi versare l’irrisoria cifra di 100 euro a un canile della zona, a titolo di risarcimento per il danno procurato e prestare servizio per quattro ore la settimana in una casa di riposo per un periodo di un anno, al termine del quale vedrà estinti i reati commessi.

La pratica della cattura illegale di uccelli selvatici è infatti diffusissima. Per renderne legale la detenzione, gli uccelli vengono dotati di anelli metallici infilati sulle zampe, al fine di simulare la loro provenienza da allevamenti autorizzati.

Ma gli anelli sono costruiti con un diametro sufficiente per essere infilati alle zampe dei pulcini appena nati, devono quindi essere prima allargati con le pinze per poter poi essere infilati alla zampa dell’uccello adulto e infine ristretti per riportarli al diametro corretto. È evidente che in questi passaggi, gli anelli possono mantenere traccia delle manomissioni subite, proprio come accaduto nel caso individuato dai Carabinieri alla Sagra dei osei di Sacile.

Nonostante la mancata condanna esemplare che avevamo chiesto per l’imputato, siamo comunque felici di avere ridato libertà agli uccelli sopravvissuti. Una piccola vittoria che assume però un valore epocale perché per la prima volta è stata ridata dignità e vita ad animali tenuti in cattività ed esposti alla sagra dei osei di Sacile, una fiera che da 750 anni ripropone l’esibizione di decine di migliaia di animali tenuti in gabbia per le loro doti canore o destinati alla vendita. Massimo Vitturi, Responsabile LAV Area Animali Selvatici

Nel 2020, a seguito delle critiche mosse nei confronti della sagra dei osei di Sacile, la LAV era stata denunciata per diffamazione dalla Pro-Sacile, ente organizzatore dell’evento. A gennaio 2023 il GIP di Pordenone ha riconosciuto la piena legittimità delle affermazioni della LAV, facendo cadere ogni accusa per “infondatezza della notizia di reato".


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martedì 08 agosto 2023

Fuori dalle gabbie: un racconto che vogliamo continuare a raccontare

Si è concluso finalmente un percorso incominciato oramai quasi due anni fa.

Era il 5 settembre del 2021 quando i carabinieri del SOARDA (Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali) avevano sequestrato 28 uccelli selvatici alla Sagra dei Osei di Sacile (PN).

Gli animali avevano molto probabilmente provenienza illegale, infatti erano dotati di anelli identificativi visibilmente alterati, tanto da giustificarne il sequestro.  

In un primo periodo erano rimasti nella disponibilità della persona che li deteneva che è stata poi imputata in un procedimento per detenzione illegale di uccelli.  

In quel periodo, secondo quanto dichiarato dallo stesso imputato, buona parte degli animali è deceduta o fuggita.

Ne sono rimasti 8, che a marzo del 2023 abbiamo consegnato al CRAS dell'ENPA di Trieste.

Lì gli uccellini sono stati messi in condizione di essere liberati e oggi hanno ripreso il volo! 

FUORI DALLE GABBIE

Auguriamo loro un'ottima e lunga vita in libertà.

Se 8 uccellini non sembrano tanti, rispetto a tanti prigionieri dell’uomo, assumono un valore simbolico. 

Ho provato un’emozione fortissima nel vedere questi cinque cardellini, una peppola e due fringuelli uscire dalla gabbia, che non vedranno mai più!

Rappresentano il primo risultato concreto di un lavoro che LAV da anni sta facendo sulla Sagra dei Osei di Sacile.

Siamo riusciti togliere gli uccellini da una situazione di tortura e a liberarli dalle gabbie: un traguardo importantissimo che vogliamo apra  la strada a una nuova era: senza più gabbie. Ma anche senza più sagre e manifestazioni che consentono la reclusione di decine di migliaia di uccelli da vendere per il loro canto o per la loro carne.

Quelle gabbie devono essere vuote e messe al bando per sempre!

 

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martedì 18 luglio 2023

Sagra dei osei di Sacile: gli uccelli sequestrati sono finalmente tornati a volare

Sono stati finalmente liberati oggi gli otto uccelli provenienti da un sequestro eseguito dai Carabinieri del Soarda alla sagra dei osei di Sacile il 5 settembre 2021, perché molti risultavano dotati di anelli identificativi alterati, mentre altri ne erano del tutto sprovvisti.

In realtà erano ben ventotto gli animali oggetto del sequestro, che però sono stati affidati in custodia giudiziaria alla stessa persona che già li deteneva e che, imputata per i reati di ricettazione, detenzione abusiva di uccelli particolarmente protetti e detenzione di fringillidi in numero superiore a cinque, ha ottenuto l’accesso alla messa alla prova.

Nel corso del tempo, riferendosi alle dichiarazioni dello stesso imputato, una parte sono morti, altri sono fuggiti, al punto di ridurre il numero agli otto che oggi sono stati finalmente rimessi in libertà dopo che la LAV a marzo scorso era riuscita ad ottenere il trasferimento della custodia giudiziaria affidandoli alle cure del CRAS dell’ENPA di Trieste.

Finalmente si chiude questo lungo ed estenuante percorso, dopo anni di prigionia è stata una fortissima emozione vedere quegli otto uccelli riprendere il volo in piena libertà. Rinchiudere un animale in gabbia è sempre un sopruso intollerabile, ancora di più se si tratta di uccelli molto probabilmente catturati illegalmente in natura. Massimo Vitturi, Responsabile LAV Animali Selvatici

In termini numerici si tratta di una piccola vittoria, che assume però un valore epocale perché per la prima volta è stata ridata dignità e vita ad animali tenuti in cattività ed esposti alla sagra dei osei di Sacile, una fiera che da 750 anni ripropone l’esibizione di decine di migliaia di animali tenuti in gabbia per le loro doti canore o destinati alla vendita.

Speriamo che questa prima vittoria rappresenti il primo passo per giungere finalmente alla chiusura di ogni tipo di fiera che si basa su “attrazioni” che sfruttano gli animali utilizzandoli come fossero oggetti alla mercè del pubblico e degli acquirenti. Massimo Vitturi, Responsabile LAV Animali Selvatici

Nel 2020, a seguito delle critiche mosse nei confronti della sagra dei osei di Sacile, la LAV era stata denunciata per diffamazione dalla Pro-Sacile, ente organizzatore dell’evento. A gennaio 2023 il GIP di Pordenone ha riconosciuto la piena legittimità delle affermazioni della LAV, facendo cadere ogni accusa per “infondatezza della notizia di reato".


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giovedì 30 marzo 2023

Sagra dei osei: otto uccelli canori sequestrati e affidati a noi di LAV

Cinque cardellini, due fringuelli e una peppola ci sono stati affidati in custodia giudiziaria, togliendoli dalle mani dell’imputato accusato di ricettazione, detenzione abusiva di uccelli particola... LEGGI I DETTAGLI

Cinque cardellini, due fringuelli e una peppola ci sono stati affidati in custodia giudiziaria, togliendoli dalle mani dell’imputato accusato di ricettazione, detenzione abusiva di uccelli particolarmente protetti e detenzione di fringillidi in numero superiore a cinque.

Gli animali sono quelli che restano dei 28 uccelli sequestrati nel 2021 dai Carabinieri del Soarda alla sagra dei osei di Sacile, perché molti risultavano dotati di anelli identificativi alterati, mentre altri ne erano del tutto sprovvisti.

La pratica della cattura illegale di uccelli selvatici è diffusissima. Per renderne legale la detenzione, gli uccelli vengono dotati di anelli metallici infilati sulle zampe, al fine di simulare la loro provenienza da allevamenti autorizzati. Ma gli anelli sono costruiti con un diametro sufficiente per essere infilati alle zampe dei pulcini appena nati, devono quindi essere prima allargati con le pinze per poter poi essere infilati alla zampa dell’uccello adulto e infine ristretti per riportarli al diametro corretto. E’ evidente che in questi passaggi, gli anelli possono mantenere traccia delle manomissioni subite, proprio come potrebbe essere accaduto nel caso individuato dai Carabinieri alla Sagra dei osei.

Troppo spesso accade che gli animali coinvolti in casi giudiziari vengano lasciati in custodia al loro detentore, proprio come accaduto in questo caso nel quale la LAV si era subito attivata chiedendo che le fosse trasferita la custodia giudiziaria degli animali, garantendo le necessarie cure e mantenimento. Purtroppo le richieste sono state sempre rigettate, fino a quando, a marzo 2023 il Giudice ha accordato il trasferimento degli animali ancora in custodia presso l’imputato.

Dei 28 uccelli inizialmente sequestrati dai Carabinieri, la LAV ne ha ricevuti solamente otto perché gli altri sono tutti fuggiti o morti. Ora gli animali sono affidati alle cure e alla riabilitazione degli operatori del CRAS dell’ENPA di Trieste, con l’obiettivo di restituirli quanto prima alla natura e alla loro libertà.

In termini numerici si tratta di una piccola vittoria, che assume però un valore epocale perché per la prima volta siamo riusciti a ridare dignità e vita ad animali tenuti in cattività ed esposti alla sagra dei osei di Sacile, una fiera che da 750 anni ripropone l’esibizione di decine di migliaia di animali tenuti in gabbia per le loro doti canore o destinati alla vendita. Speriamo che questa prima vittoria rappresenti il primo passo per giungere finalmente alla chiusura di ogni fiera che si basa su attrazioni anacronistiche e non rispettose delle esigenze etologiche degli animali. Massimo Vitturi, Responsabile Area Animali Selvatici LAV

Nel 2020, a seguito delle critiche mosse nei confronti della sagra dei osei, la LAV era stata denunciata per diffamazione dalla Pro-Sacile, ente organizzatore dell’evento. A gennaio 2023 il GIP di Pordenone ha riconosciuto la piena legittimità delle affermazioni della LAV, facendo cadere ogni accusa per “infondatezza della notizia di reato”.


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