Servono con urgenza i decreti attuativi per rendere la Legge effettiva. Appello al Ministro della Salute Schillaci.
Ad ogni modo, dal 31 dicembre 2026, l'abbattimento dei pulcini maschi potrà essere effettuato esclusivamente mediante metodi alternativi alla macerazione elencati dall’allegato 1 del regolamento 1099/2009.
Il divieto, però, non trova applicazione nei casi in cui non sia stato possibile rilevare in tempo utile il sesso dei pulcini, oppure in caso di errori di sessaggio e neppure ai casi di emergenza dovuti all'interruzione imprevista del funzionamento dei macchinari utilizzati per determinare il sesso dell'embrione.
Restano ancora ampie le deroghe, le stesse che, previste dalla proposta del Ministro Schillaci e del Ministro Lollobrigida, LAV, insieme ad altre associazioni, aveva chiesto ai membri delle Commissioni parlamentari competenti di intervenire per eliminare.
Non è stata, infatti, soddisfatta la richiesta di prevedere il limite massimo del nono giorno per il sessaggio (che resta a non oltre il 14esimo giorno).
Inoltre, l’invito a definire un obbligo di consultare le associazioni aventi ad oggetto la protezione degli animali, prima di ricorrere agli abbattimenti in deroga, non è del tutto soddisfatto.
L’art. 6 “Disposizioni in materia di reinserimento o utilizzo dei pulcini maschi”, infatti, indica come facoltà, e non come obbligo, quella di consultare le associazioni prima di ricorrere agli abbattimenti in deroga. Tale facoltà, tra l’altro, non riguarda neanche tutte le deroghe di cui all'art 3 c 2, ma solo le lettere a), b) e c).
Sempre all'art 6, poi, viene individuata come facoltà alternativa - e non secondaria - alle associazioni la possibilità di utilizzare i pulcini maschi per l’alimentazione animale.
È, pertanto, evidente quanto le deroghe presenti abbiano ridotto l’impatto del divieto.
Se da una parte viene vietata espressamente la prassi dell'uccisione tramite triturazione, dall’altra parte è, infatti, ancora prevista la possibilità di uccidere legalmente i pulcini maschi con altri metodi .
Questo aspetto dimostra che abbiamo un sistema zootecnico graniticamente ancorato a pratiche obsolete, che fatica ad adeguarsi a qualunque passo verso il cambiamento, che infatti contrasta.
Se il comparto zootecnico ha difficoltà ad adeguarsi a questi passi intermedi a tutela degli animali, figuriamoci quanto lo stesso comparto sia poco preparato ad apportare interventi maggiori, in ottica di transizione. È, invece, essenziale un cambio sistemico della produzione e dei consumi, per concretizzare il sostegno alla transizione agroalimentare.
L’ostracismo degli allevatori non deve ostacolare passi avanti per la tutela di tutti gli esseri senzienti. Continueremo a dar voce a tutti i pulcini maschi che rischiano di essere uccisi, vittime di un sistema produttivo insostenibile e crudele, che considera questi esseri senzienti solo come scarti dell’industria delle uova.
LAV continuerà a fare la sua parte per poter modificare in meglio tale normativa e avanzerà una proposta di legge quanto prima.