Valuteremo di proporre impugnazione in appello.
A fine 2021 la cagnolina Pallina era rimasta vittima di terribili percosse, ricevute proprio dalla sua umana di riferimento in un evidente stato di alterazione. Una videocamera di sorveglianza in piazza Duomo, a Trento, aveva catturato la scena e le tragiche immagini avevano invaso i social.
Dopo ore di ricerche, l'animale era stato ritrovato da noi di LAV e consegnato sano e salvo alla Polizia Municipale di Trento. Posta sotto sequestro preventivo, Pallina era stata visitata da un veterinario e accudita in vista di una futura adozione.
Oggi, a distanza di quasi 3 anni, il procedimento penale contro l'umana di Pallina si è concluso con un risultato indegno e frustrante: l'imputata è stata assolta perché “il fatto non costituisce reato”. Ancora non si conoscono le motivazioni di questa decisione, in quanto il Giudice, in sede di udienza, ha solo dato lettura del dispositivo, e la sentenza verrà depositata successivamente.
A ogni modo, in considerazione del tenore letterale della formula utilizzata, vi è ragione di ritenere che l'assoluzione sia avvenuta non per ragioni riguardanti l'incapacità di intendere e di volere dell'imputata, riconosciuta solo parzialmente, ma presumibilmente per mancanza di uno degli elementi costitutivi del reato, per esempio l'assenza dell'elemento soggettivo.
L'esito del processo ci lascia indignati ed insieme ai nostri legali, una volta chiare le motivazioni, valuteremo di proporre appello avverso la sentenza. Chi commette simili gesti, violenti ed ingiustificabili, non deve più poter detenere un animale. Le immagini delle percosse subite dalla povera cagnolina Pallina avevano commosso moltissime persone in ogni parte d'Italia, ci aspettavamo una giusta condanna, non certo un'assoluzione.
Fortunatamente, grazie all'azione
legale che noi di LAV abbiamo portato avanti, Pallina è stata subito svincolata dal
procedimento penale e ci è stata affidata, in modo da permetterci di trovarle l'affetto di una famiglia. Non fosse stato così con l'assoluzione
sarebbe potuta tornare irrimediabilmente nelle mani di chi l'ha maltrattata.
E invece potrà continuare ad essere amata e coccolata nella famiglia che l'ha accolta. Non dovrà rinunciare alle lunghe passeggiate della mattina presto tra i vigneti, che adora, e ai piacevoli sonnellini sul divano.
Viene da chiedersi cosa altro deve accadere a Trento per far condannare o almeno processare chi maltratta gli animali, visto che nonostante i video che mostrano in maniera per noi inequivocabile quelle che non abbiamo paura di definire violenze, è stata richiesta l’archiviazione per i pastori che prendono a calci gli agnelli e qui addirittura è stata assolta la picchiatrice Pallina, perché il fatto non sussiste. Noi di LAV ci opporremo in entrambi i casi.
Atti di una tale crudeltà non devono accadere, chiediamo ancora una volta alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati di procedere con l’esame e l’approvazione delle proposte di Legge per inasprire le pene e rendere più efficaci le norme per perseguire i reati contro gli animali.