Home | Notizie | Trentino: orso si avvicina all'abitato a causa della malagestione dei rifiuti

Trentino: orso si avvicina all'abitato a causa della malagestione dei rifiuti

Ennesima dimostrazione dell’inadeguatezza della Provincia nel gestire la coesistenza pacifica tra orsi e umani.

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

martedì 18 febbraio 2025

Topic


Condividi

Necessaria la massima priorità alla messa in sicurezza dei rifiuti nelle aree urbane

Sul sito della Provincia autonoma di Trento si legge che il 7 gennaio un giovane orso è stato avvistato a Lagolo, una frazione del Comune di Madruzzo, poiché attratto dai rifiuti lasciati nelle vicinanze di un edificio privato.

La Provincia autonoma di Trento continua a palesare la propria inadeguatezza nella gestione della coesistenza con gli orsi presenti sul suo territorio.

Sebbene siano trascorsi vent’anni dall’assunzione delle competenze sulla materia, l’autorità provinciale non è ancora stata in grado di implementare una misura ritenuta basilare da tutti gli esperti:  impedire ai plantigradi di cibarsi da fonti alimentari antropiche per prevenire la loro confidenza nei confronti delle persone.

Si tratta dell’ennesima situazione di questo genere, che ha luogo nonostante i chiari e ripetuti solleciti fatti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale per risolvere questa gravissima carenza della Provincia.

Noi di LAV abbiamo continuamente denunciato queste situazioni sui principali mezzi di comunicazione, in sede giudiziaria e istituzionale, sia a livello locale che nazionale ed europeo.

L’inerzia dell’amministrazione trentina nell’impedire agli orsi l’accesso alle fonti di cibo umane è già costata la vita a diversi animali, tra cui M90 e M91 recentemente fucilati proprio a causa della perdita di diffidenza nei confronti delle persone, maturata alimentandosi dai bidoni della spazzatura.

Oltre alla mancata erogazione di strumenti per lo stoccaggio dei rifiuti a prova d’orso, è palese l’assenza di informazione ai cittadini che, evidentemente, non hanno alcuna contezza del fatto che i loro avanzi alimentari sono la prima causa responsabile di modificare il comportamento degli orsi fino a farli diventare “confidenti”.

È intollerabile che gli orsi e i cittadini debbano pagare l’inettitudine delle Istituzioni che dovrebbero assicurare una coesistenza pacifica e rispettosa.

Abbiamo già spedito una lettera formale al Presidente della Provincia autonoma di Trento e al Sindaco del Comune di Madruzzo per ricordare loro il quadro giuridico internazionale preposto alla tutela degli orsi di cui esigiamo la piena attuazione, in primis per quanto riguarda il dovere di erogare tutte le misure incruente atte a prevenire gli incidenti e gli ursicidi, tra le quali assume priorità la messa in sicurezza dei rifiuti nelle aree urbane.

La Provincia deve porre fine immediatamente all’illegittima campagna d’odio contro gli orsi, utile soltanto a capitalizzare le legittime preoccupazioni della cittadinanza a fini elettorali.

Continuare a sostenere, contro qualsiasi indicazione scientifica, la necessità di ridurre drasticamente il numero di plantigradi per migliorare la condivisione del territorio con gli abitanti del Trentino è un mero raggiro demagogico attuato a spese sia della vita degli animali sia della sicurezza dei cittadini trentini.