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Trasferito l’ex impianto di macellazione e caseificio dell’isola-carcere di Gorgona

Un gesto anche simbolico che chiude una stagione mortale per gli animali. Ora Gorgona sia esempio di vita e futuro.

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mercoledì 01 marzo 2023

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I macchinari, resi inoffensivi, sono stati e trasferiti al centro di Semproniano

L’impianto di macellazione e lavorazione della carne e del latte, che fino al gennaio 2020 era attivo a Gorgona, ultima isola-carcere italiana dell’arcipelago Toscano, è stato definitivamente smantellato.

Una lunga operazione di trasporto, che ha impegnato diversi mezzi ed energie, ha permesso il trasferimento dei macchinari del macello dall’isola sulla terraferma. Macchinari messi in vendita all’asta dal carcere che oggi si trovano in Maremma, a Semproniano, presso l' Animanatura Wild Sanctuary di Semproniano, per essere esposti come monito sull’importanza del riconoscimento dei diritti di ogni singolo essere vivente e la vittoria della libertà e della vita sulla sofferenza e sulla morte.

Nel macello di Gorgona, infatti, venivano uccisi centinaia di animali ogni anno, tra vitelli, maiali, conigli, galline, pecore, cavalli e capre. Fu nel 1989 che, grazie alla lungimiranza di Carlo Mazzerbo, all’epoca nuovo giovane direttore del carcere, e Marco Verdone, medico veterinario, vennero graziati i primi animali e venne costruito un modello rieducativo per i detenuti, che permise loro di instaurare una relazione d’affetto e accudimento con animali che, fino ad allora, erano stati considerati meri strumenti di produzione.

L’isola di Gorgona fu quindi un progetto unico nel suo genere: uno straordinario esperimento di relazione nonviolenta tra uomo animale che, purtroppo, nel 2015 venne interrotto.

E fu proprio grazie a LAV che, nel 2020, dopo anni di battaglie, manifestazioni e petizioni, l’iniziativa riprese vita: con la firma del Protocollo d’intesa tra Comune di Livorno, Casa circondariale e LAV, Gorgona divenne ufficialmente l’isola dei diritti umani e animali. Da quel momento nessun animale venne più utilizzato per la produzione e macellato.

In base agli obiettivi stabiliti dal Protocollo, sono stati salvati circa 600 animali da una morte per macellazione; è stato smantellato il mattatoio e il caseificio all’interno del carcere; ed è stata avviata la ricerca di una nuova casa per circa 450 animali, che man mano lasceranno l’isola verso rifugi per diminuire l’impatto ambientale e di costi economici. Gli animali rimasti a Gorgona sono invece stati affidati alle cure dei detenuti del carcere, nell’ambito di un programma di relazione.

Un’opportunità di rinascita, quindi, sia per gli uomini che per gli animali, offerta attraverso l’intreccio delle loro vite e la corrispondenza dei loro diritti.

Con il rinnovo del Protocollo d’intesa, firmato lo scorso dicembre 2022, le iniziative su Gorgona hanno avuto l’approvazione per proseguire. LAV si impegna a continuare ad acquistare cibo per gli animali ex zootecnici presenti sull'isola per un totale di 21.500 euro annui, nonché ad assicurare il pagamento di visite e interventi veterinari che sollevano così l'Amministrazione penitenziaria da questi costi.

Proseguirà inoltre il versamento di LAV di un contributo mensile, in atto dal mese di ottobre 2021, finalizzato – tramite la Cooperativa Sociale Collecoop - alla retribuzione di detenuti per l’accudimento degli animali. Inoltre, a partire dal 12 marzo, riprenderanno le attività dell’associazione Do.Re.Miao di Livorno che, in accordo con la Casa Circondariale, con il contributo economico della LAV, realizzerà visite guidate sull'isola per valorizzare gli aspetti etici, ambientali e educativi dell’iniziativa ed in interventi educativi con le scuole, collegati all’esperienza di Gorgona, sulle tematiche del rispetto degli animali e del valore della vita.