Home | Notizie | Un traguardo! 10 anni dalla direttiva che vieta i test sugli animali per i cosmetici

Un traguardo! 10 anni dalla direttiva che vieta i test sugli animali per i cosmetici

La ricorrenza cade l’11 marzo: un traguardo per una battaglia animalista durata 25 anni, che nasconde ancora troppi buchi legislativi. Eppure, oltre un milione di cittadini europei sono contro i test su animali e ne chiedono il totale divieto.

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

venerdì 10 marzo 2023

Topic

#cosmetici
Ricerca senza animali

Condividi

La volontà dei cittadini tradotta in legge può davvero creare un cambiamento!

L'11 marzo ricorre il decimo anniversario dalla storica vittoria contro uno degli ambiti più assurdi della vivisezione: i test cosmetici.

Una commemorazione importante che deve far capire alle Istituzioni e alla ricerca quanto la volontà dei cittadini tradotta in legge possa creare un cambiamento. Infatti, grazie alla direttiva che vieta totalmente i test su animali per fini cosmetici dal 2013, sono stati fatti enormi passi avanti nello sviluppo di modelli human-based come ricostruzioni in vitro di cornee, epidermide umana e test per tossicità da contatto, modelli largamente utilizzati anche in altri ambiti e che hanno permesso di salvare vite animali e aumentare la sicurezza dei consumatori.

Purtroppo, la direttiva presenta delle lacune legislative che permettono a molti ingredienti testati su cavie di finire in prodotti cosmetici. Ecco perché consigliamo di continuare a scegliere aziende aderenti allo standard internazionale garantito da LAV riconoscibile dal coniglietto e dalla scritta “LAV, dalla parte degli animali .

Una garanzia importante per una scelta etica, visto che la stessa legge è stata messa in pericolo dall’Agenzia europea delle Sostanze chimiche (Echa), che ha richiesto nuovi test su animali, una decisione per cui hanno espresso la loro contrarietà oltre 1 milione di cittadini europei tramite l’iniziativa ECI recentemente conclusa.

L’ennesima conferma di un Europa senza test animali non solo in ambito cosmetico, ma anche chimico e una strategia concreta per la fine di ogni vivisezione.

Un risultato che non potrà, e dovrà, essere ignorato dalla Commissione europea, i membri del Parlamento europeo e i Governi nazionali. Infatti, ora, la Commissione europea ha l’obbligo di incontrarsi con i rappresentanti delle associazioni animaliste che si sono occupati di organizzare questa iniziativa e rispondere concretamente alle preoccupazioni dei cittadini europei firmatari. Michela Kuan, area Ricerca Senza Animali

In occasione di questa importante ricorrenza, l’intergruppo del Parlamento europeo sul benessere e la conservazione degli animali ha inviato una lettera alla Commissione UE per ricordare che nel 2020 è stata firmata una risoluzione che indica come le revisioni del Regolamento REACH per i prodotti chimici, o di altre normative, non debba pregiudicare i divieti, anzi il Parlamento auspica per un “global ban” in ambito cosmetico.

Infine, è appena stata presentata una master class fruibile gratuitamente online, in cui sarà possibile conoscere la vasta gamma di metodi alternativi utilizzabili per testare le sostanze cosmetiche. Un mezzo fondamentale che permetterà di formare nuovi ricercatori e creare il cambiamento culturale, sociale e scientifico per cui ci battiamo da oltre 40 anni: una scienza senza animali a tutela dell’intero pianeta.