Associazione per delinquere, frode, falso e truffa, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna per titolari e gestori di un negozio di animali a Mirabello, in provincia di Ferrara, nonché del loro veterinario compiacente.
La vicenda risale al 2006-2007 quando, in seguito alle indagini della Polizia provinciale e della Asl di Ferrara, il Pm della Procura di Ferrara, Barbara Cavallo, decise di imputare i responsabili per una serie di reati che troviamo spesso connessi all’odioso fenomeno del traffico di cuccioli .
I cinque, infatti, avevano messo su una vera e propria "catena di montaggio" per la vendita di cuccioli di cane e gatto: importavano gli animali di razza o presunta razza dall'Ungheria, rivendendoli in Italia a prezzi concorrenziali. Gli animali, tutti di età inferiore ai limiti previsti per l'importazione, arrivavano in Italia e i loro passaporti falsificati. Le vaccinazioni, poi, effettuate prima dei limiti temporali previsti, li esponevano a una serie di patologie, in molti casi fatali.
Il traffico di cuccioli è un fenomeno ancora diffuso nel nostro Paese e purtroppo in alcuni casi vede anche la compiacenza di medici veterinari, figure professionali che dovrebbero invece assicurare la tutela e il benessere degli animali.
Ora con questo atto giudiziario definitivo, il veterinario (Asl, secondo il sito fnovi.it, titolare di una clinica a Occhiobello-Rovigo, secondo altri) non potrà non essere radiato dall’Albo poiché, come specifica la normativa sul tema, il Dpr 221 del 1950, ha compromesso gravemente la sua reputazione e la dignità dell’intera classe sanitaria e ha contravvenuto al rispetto del proprio Codice Deontologico. Ciò che LAV, costituta parte civile nel processo, chiede adesso all’Ordine provinciale di Ferrara e alla Federazione nazionale degli Ordini, è di procedere alla immediata cancellazione del veterinario, condannato in via definitiva.
Ilaria Innocenti, responsabile LAV Cani e gatti