Oggi il Tribunale di Cagliari ci ha ammesso come parte civile nel processo a carico di un allevatore imputato per il reato di traffico di animali da compagnia: aveva introdotto in Italia 11 cani di razza bassotto tedesco, alcuni privi di microchip, certificazioni sanitarie, passaporti individuali. Qualcuno dei cagnolini era anche di età inferiore a 12 settimane.
I Carabinieri avevano effettuato un sopralluogo nel febbraio 2011 nell’allevamento a Serramanna (Cagliari) in Loc. Cabitzabi attu, durante il quale furono trovati passaporti europei per animali da compagnia, schede di iscrizione all’anagrafe canina, attestazione di avvenuta vaccinazione, falsi e relativi a animali diversi da quelli cui erano stati assegnati. Alcuni passaporti erano alterati, con modifiche e correzioni a penna e la certificazione antirabbica, necessaria per introdurre gli animali da Paesi esteri, riportava timbro e firma di un sedicente veterinario di Roma, inesistente e non presente negli elenchi degli Ordini Professionali di tutta Italia.
L’allevatore sarà quindi giudicato anche per i reati di falso per aver contraffatto o comunque fatto uso di atti pubblici e certificati pubblici falsificati.
Questo caso è un triste esempio di quanta sofferenza si celi dietro il traffico di cuccioli, un fenomeno ancora diffuso nel nostro Paese nonostante l’introduzione, nel 2010 di uno specifico reato.
Perché questo odioso fenomeno, che ogni anno costa la vita a migliaia di animali introdotti illegalmente nel nostro Paese abbia veramente fine però, è fondamentale che si smetta di mercificare la vita, preferendo all’acquisto l’adozione di uno dei migliaia di animali ospiti di un canile o gattile.
La LAV ringrazia l’avvocato Cinzia Tirozzi del Foro di Tempio Pausania per l’assistenza legale.