Si è svolta questa mattina a Roma la conferenza sul traffico illecito di bertucce, organizzata in collaborazione con i Carabinieri Forestali, AAP e IFAW. Il nostro Paese, infatti, è, insieme alla Spagna, uno dei protagonisti di questo traffico, e registra un record negativo di importazione illegale di bertucce da Marocco e Algeria.
La Bertuccia, purtroppo, è il mammifero più trafficato sulla rotta Nord Africa-Europa: solo in Marocco negli ultimi 25 anni la popolazione di bertucce ha registrato un calo demografico del 50%. E non è un caso, perché il Marocco rappresenta la porta d’accesso verso l’Unione Europea e il 90% degli animali confiscati senza la necessaria documentazione CITES – la specie è fortemente minacciata di estinzione e inclusa nell’Allegato I della CITES che ne vieta detenzione, commercio, possesso e donazione – proviene da questo Paese.
Negli anni il fenomeno è diventato un vero e proprio commercio internazionale legato a organizzazioni criminali che prelevano gli animali da cuccioli, strappandoli alle madri, li drogano con sciroppo per bambini e li trasportano chiusi nelle valigie, per poi venderli illegalmente sul mercato europeo. Lo dimostrano recenti studi dell’Università di Utrecht, illustrati nel corso della Conferenza, durante la quale è stato anche presentato il primo “Manuale per la gestione del sequestro e della confisca della Bertuccia Macaca sylvanus in Italia”, realizzato da LAV in collaborazione con i Carabinieri Forestali, con AAP e IFAW, che analizza dati provenienti da bibliografia italiana e internazionale, per rendere patrimonio comune l’esperienza maturata dalle Forze dell’Ordine, dai veterinari e da altri esperti e accogliere la decisione unanime assunta nell’ambito del summit CITES della 17a Conferenza delle Parti (158 Paesi partecipanti) di mettere al bando il commercio di Bertucce e di altre specie minacciate.