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Toscana prepara legge "ammazza-ungulati":nostra replica in Commissione

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 18 novembre 2015

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Abbiamo presentato oggi in II Commissione consiliare della Regione Toscana le osservazioni alla Proposta di Legge n.27, la cosiddetta “Legge obiettivo” che prevede l’uccisione il 75% degli ungulati presenti sul territorio.

L’aveva annunciata da tempo l’Assessore regionale alla Caccia Remaschi, ed ora è all’esame della Commissione consiliare competente,  la Legge che, a detta del suo principale sponsor, dovrebbe risolvere i problemi legati alla presenza degli ungulati e dei cinghiali sul territorio regionale. Ma il provvedimento presenta numerose criticità che la LAV ha esposto nella sua relazione.

Nello specifico, questa Legge:

  • è un provvedimento amministrativo camuffato da Legge regionale, lesivo del diritto di difesa, costituzionalmente garantito, degli interessi e diritti dei cittadini;
  • critica, sin dalle sue premesse, la Legge quadro nazionale 157/92, con l’evidente scopo di travalicarne – in violazione dell’art 117 della Costituzione – i limiti imposti;
  • mostra un’assenza totale di dati ed informazioni sui quali dovrebbero invece fondarsi le affermazioni che giustificano le azioni previste;
  • manipola ad arte informazioni relative ai danni procurati dalla fauna selvatica, allo scopo di realizzare il consenso sociale;
  • consente l’incremento della presenza sul territorio di cacciatori armati di carabine ed arco, anche in assenza di illuminazione naturale;
  • potrebbe comportare l’incremento della mobilità degli ungulati, principalmente verso le arterie viarie;
  • potrebbe comportare l’incremento del rischio di incidenti stradali con ungulati;
  • non prevede provvedimenti contro i cacciatori, che sono i primi responsabili della proliferazione dei cinghiali, anzi, i cacciatori vengono premiati con l’introito economico derivante dal “prodotto” delle uccisioni.

La Proposta di Legge in esame deve essere cancellata, non possiamo accettare che centinaia di migliaia di animali vengano massacrati con l’unico scopo di far divertire i cacciatori e di far guadagnare loro denaro. Ammesso che esistano problemi di sovrappopolamento, questi dovrebbero essere gestiti con metodi incruenti e non letali, che ne garantiscano la soluzione e non con i fucili dei cacciatori,  che da sempre vengono utilizzati, ma che non hanno fatto altro che incrementare la portata degli stessi problemi, nel corso degli anni.

Massimo Vitturi
Responsabile LAV Animali Selvatici