Il TAR Toscana, con ordinanza del 16 novembre, ha accolto il ricorso presentato dalla LAV contro il Piano regionale triennale che prevede l’uccisione di 4.000 volpi l’anno e ne ha imposto la sospensione su gran parte del territorio regionale.
Le volpi toscane sarebbero state destinate a subire una vera e propria persecuzione: catturate con le trappole per poi essere uccise; accecate con potenti fari nel corso della notte per consentire una più facile mira ed essere uccise a fucilate; uccise con i propri cuccioli mediante il cruento sistema della caccia in tana.
“Il prossimo obiettivo è di giungere al definitivo annullamento del piano regionale – commenta Massimo Vitturi Responsabile LAV Area Animali Selvatici – per questo motivo stiamo già raccogliendo ulteriore materiale da presentare al TAR, per dimostrare che l’uccisione delle volpi in qualsiasi area del territorio regionale, con l’obiettivo di limitarne la predazione, non solo non ha alcun senso scientifico, ma costituisce un’inaudita ed inutile crudeltà nei confronti dell’unico predatore rimasto sul nostro martoriato territorio.”