La Giunta regionale Toscana si è espressa positivamente sulla possibilità di non applicare ai privati la misura di 8 metri quadri prevista per box e recinti pubblici che ospitano cani: una decisione assurda, che contestiamo duramente, insieme ad ENPA e Lega Nazionale per la difesa del cane.
Abbiamo chiesto al Governatore Enrico Rossi, all’assessore al Diritto alla Salute, Luigi Marroni, e ai consiglieri regionali di non modificare il regolamento di attuazione della legge regionale “Norme per la tutela degli animali” (L.r. 59/2009): stabilire che dei privati non siano tenuti a queste misure vorrebbe dire infatti fare un passo indietro rispetto a quanto emanato nel 2011.
Allora, la Regione capì bene l’importanza di non cedere alle pressioni del mondo venatorio contraddistinguendosi per senso di civiltà e di non discriminazione anche nei confronti degli animali.
Il regolamento in vigore e prevede una sanzione da 100 a 600 euro per chi non si è adeguato, e ci amareggia molto constatare che la Regione in luogo di farlo rispettare, si appresti a fare l’ennesimo favore ai cacciatori e ai loro ricoveri improvvisati!
Una superficie inferiore agli 8 metri quadrati non può garantire all’animale la minima espressione delle sue caratteristiche etologiche.
Gli spazi previsti per recinti o box dei privati cittadini, devono essere identici a quelli previsti per i canili e le pensioni anche perché in caso contrario si creerebbe una palese disparità di trattamento e una contraddizione anche con l’articolo 2 del Regolamento stesso, che parla di ‘luoghi idonei’ anche per ‘spazio’ alla detenzione dei cani.
Ilaria Innocenti, responsabile LAV Cani e gatti