Il 2 settembre scorso l’assessore alla caccia della regione Toscana, Marco Remaschi, ha inviato una comunicazione ai consiglieri regionali “inerente le problematiche causate dalla proliferazione di ungulati in Toscana ed iniziative in merito”, in cui descriveva un territorio invaso dagli ungulati che causano ingentissimi danni all’agricoltura, ipotizzando addirittura “un serio rischio per il mantenimento dell’equilibrio naturale del territorio, con pericolo di conservazione di specie vegetali e animali, alcune anche particolarmente protette”.
“Le allarmanti affermazioni di Remaschi ci hanno suggerito di chiedere agli uffici regionali i dati ufficiali rispetto ai danni procurati dagli animali selvatici, e alla presenza dei cinghiali sul territorio – dichiara Massimo Vitturi responsabile LAV settore Animali Selvatici – e le informazioni ricevute hanno rivelato alcune sorprese”.
“Secondo i dati ufficiali, infatti, non solo non è noto il numero dei cinghiali presenti sul territorio, contrariamente a quanto afferma Remaschi che sostiene che gli animali siano 400.000, ma i danni alla fauna selvatica sono addirittura diminuiti del 13% nel 2013, ultimo anno per cui esistono dei dati!”.
“Questi ultimi dati sono stati deliberatamente ignorati dall’Assessore, nella sua invettiva contro gli ungulati. Solitamente siamo noi animalisti ad essere accusati di basare le nostre teorie sull’onda delle emozioni ma in questo caso l’assessore Remaschi ci ha ampiamente superato! La sua stima sulla presenza dei cinghiali, e i dati relativi ai danni interpretati a sua discrezione, hanno il solo scopo di creare un allarme sul quale speculare, deliberando il massacro dei cinghiali”.
“I cittadini toscani non meritano un amministratore così asservito alle istanze del mondo venatorio chiediamo al Presidente Rossi un atto di concreta democrazia: ritiri le deleghe concesse a Remaschi e individui una persona degna di rappresentare gli interessi di tutti i cittadini toscani, dei quali i cacciatori rappresentano solamente un’esigua minoranza”.