Ricordate la storia delle tigri, spedite a fine ottobre scorso da Latina verso la Repubblica Russa del Daghestan?
Dall'investigazione emergerebbe l'esistenza di un traffico illegale di animali dall'Unione Europea, destinati ad essere smembrati (per pellicce, bile, denti, testicoli, occhi, ghiandole tiroidee, milza, ecc) e venduti in Cina e in Asia centrale per la medicina tradizionale cinese. L'Italia sarebbe coinvolta e vi sono forti dubbi sulla vicenda delle tigri partite da Latina. Sono molte le incongruenze svelate dall'inchiesta polacca: dalle dichiarazioni della famiglia circense di Latina che ha spedito le tigri in Daghestan, a quelle delle autorità Bielorusse che affermano che non esiste alcuno Zoo in Daghestan, ancor meno uno in grado di ospitare dieci tigri ibride, fino alla possibile presenza di un finanziatore segreto russo, che avrebbe pagato per il trasporto degli animali.
"Pur rimanendo cauti, non si può escludere che quelle tigri fossero destinate a traffici illegali, purtroppo frequenti, con la Cina e con l'Oriente. E' infatti documentato come vi sia un mercato di medicinali "tradizionali" e di altri "beni" basato sullo smembramento di questi animal, e glii elementi raccolti sulla vicenda delle tigri di Latina sembrano a oggi avvalorare questo scenario.L'Italia è una centrale di "fabbricazione" di tigri destinate a diventare polvere di ossa, pellicce e altri residui di lavorazione di cadaveri, poi destinati al mercato cinese? Oppure è solo uno sfortunato evento dove l'unica colpa e di superficialità e mancanza di conoscenza, da parte pertanto di molti attori coinvolti, delle modalità idonee al trasporto di animali? Come mai tutte queste bugie, omissioni ed errori??" dichiara Andrea Casini, responsabile LAV Area Animali Esotici.
Il reportage di TVN24 mostra elementi e raccoglie una serie di testimonianze che aprono a ipotesi macabre e drammatiche, sulle quali chiediamo al Ministro dell'Ambiente Sergio Costa di avviare un'indagine e stroncare questo vergognoso mercato.