La testa di lupo mozzata e sanguinante - appesa sulla bacheca informativa della ex Comunità Montana Alta Val Tanaro in località Nasagò, nel Comune di Ormea (Cuneo) - è un gesto gravissimo di intolleranza criminale, un segnale di chiara natura intimidatoria rivolto a coloro che della tutela dell’ambiente e degli animali che lo popolano hanno fatto un impegno concreto e quotidiano a favore di tutta la comunità, compresi gli stessi autori del gesto criminale.
Stando alle prime dichiarazioni pubbliche, quanto avvenuto nell’Alta Val Tanaro sarebbe legato al dibattito che in questi giorni sta coinvolgendo il Parco del Marguareis, ed in particolare il progettato ampliamento dei suoi confini, che evidentemente infastidisce qualcuno che da questa riperimetrazione ha qualcosa da perdere. Non le attività legate all’allevamento, all’agricoltura, all’artigianato, però, che sono sempre garantite quando si svolgono su territori ricompresi all’interno di un’area dedicata ad un parco, fin dalla sua stessa istituzione. Solamente la caccia subisce profondi ridimensionamenti, incompatibile com’è con le finalità stesse di ogni parco che mira a tutelare l’ambiente, il territorio e gli animali selvatici.
Non ci sarebbe dunque da stupirsi se coloro che hanno compiuto un gesto tanto sanguinario appartenessero alla categoria dei cacciatori o dei bracconieri.
I responsabili del gravissimo crimine non possono restare impuniti, i lupi sono animali particolarmente protetti anche perché di inestimabile valore ambientale. Per questo chiediamo al Corpo Forestale dello Stato un impegno particolare nelle indagini per individuare gli autori di questo grave crimine.
Massimo Vitturi
Responsabile LAV Animali Selvatici