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Test su animali per sostanze d’abuso e xenotrapianti: a rischio entrata in vigore del divieto

L'emendamento è stato proposto dalla Senatrice a vita Elena Cattaneo.

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 29 gennaio 2025

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L'approvazione dell'emendamento significherebbe ancora enorme sofferenza

Elena Cattaneo, senatrice a vita, distintasi già in passato numerose volte per propagande e azioni pro-vivisezione, durante la seduta di ieri, presso la 1aCommissione permanente (Affari Costituzionali), del Senato sul disegno di legge S.1337, recante "Conversione in legge del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi" ha proposto, come prima firmataria e membro del Gruppo per le Autonomie (SVP-PATT, Campobase), sostenuta da altri senatori del suo Gruppo per le Autonomie eletti in Trentino e Alto Adige, l'ennesimo slittamento del divieto di test su animali per le sostanze d'abuso come fumo e alcool e per gli xenotrapianti (trapianto di organi tra specie diverse) di altri sei anni, posticipando questo fondamentale divieto che dovrebbe entrare in vigore il 1° luglio 2025.

Infatti, noi di LAV avevamo ottenuto l'inserimento di vincoli migliorativi nel decreto legislativo 26/2014 che regolamenta la sperimentazione animale in Italia: vincoli approvati dalla Camera e dal Senato fin dal 2013 e che hanno reso possibile chiudere per sempre allevamenti lager come quello di Green Hill.

Il divieto di testare sostanze, oltretutto già ampiamente diffuse, come il tabacco e il trapianto di organi tra specie (campo fallimentare fin dagli anni ‘60 che ha causato morti anche negli ultimi anni) doveva entrare in vigore nel 2017, ma la lobby vivisettoria ancorata ad una ricerca inutile e obsoleta, lo ha posticipato al 2020, poi al 2022 e infine al 2025.

Sarebbe più costruttivo e utile che tali forze politiche si applicassero nello stanziamento dei fondi per la ricerca per le Non Animal Methodologies (NAMs), campo in enorme espansione nel mondo che ancora non trova supporto in Italia lasciando il nostro paese un passo indietro e rendendo meno competitivo l'intero settore della ricerca.

Al momento i fondi dedicati ai modelli sostitutivi alla sperimentazione animale sono pari a 0, nonostante questi siano prioritari per la normativa internazionale e ampiamente richiesti dai cittadini che vogliono una ricerca innovativa che non causi sofferenza animale. Il confronto con altri paesi europei, come l'Olanda o il Belgio in cui il Governo sta stanziando milioni di euro per la ricerca human-based, da un'idea di come l'Italia rischi concretamente di diventare il fanalino di coda a livello comunitario.

Se l'emendamento verrà votato e approvato, migliaia di animali continueranno a venire sottoposti ad atroci e lunghe sofferenze per altri sei anni, in nome di una ricerca che di scientifico non ha nulla e impedendo ai ricercatori di portare avanti la vera scienza etica e all'avanguardia.
Michela Kuan - Responsabile Scientifica dell'area ricerca senza animali

Noi di LAV, come abbiamo sempre fatto, ci opporremmo a questa ennesimo tentativo di lasciare il nostro Paese in mano a chi specula sugli animali invece che rivolgere investimenti verso modelli human- based.

Ci appelleremo ai membri del Senato affinché venga finalmente messa la parola fine ad esperimenti che procurano ogni anno, dopo atroci sofferenze, la morte di migliaia di animali, costretti ad iniezioni e inalazioni forzate e cruente.