Respinto dalla Corte di Giustizia il ricorso di un'azienda tedesca che contestava la richiesta di ulteriori test su su animali per i suoi cosmetici.
Dopo la richiesta da parte dell’ECHA (’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche) di eseguire ulteriori esperimenti sugli animali per la registrazione di due ingredienti per la protezione solare nel 2018, l’azienda tedesca Symrise aveva presentato un primo ricorso nel 2021, respinto, quindi ha deciso di appellarsi alla Corte di Giustizia, ma ancora una volta senza successo.
La sentenza della Corte di Giustizia europea calpesta il divieto comunitario e il lavoro decennale delle associazioni animaliste e la volontà di migliaia di cittadini contro la vivisezione, soprattutto in un ambito voluttuario quale la cosmesi, come dimostrato dalla recente raccolta firme contro la sperimentazione animale che ha visto l’adesione di oltre 1 milione e 400.000 di persone.
Rigettando il ricorso, la Corte ha deciso di ignorare immotivatamente il divieto di usare animali per i cosmetici e ha condannato a gravi sofferenze e morte migliaia di animali.
Il divieto presentava già parecchie ombre, visto che la Direttiva europea prevede dal 2013 lo stop totale ai test su animali, ma di fatto non lo fa perché ci sono anche ingredienti che, come quelli chimici o farmaceutici, ricadono sotto altre normative e vengono purtroppo ri-testati.
Per ovviare alle lacune legislative, la nostra associazione è referente per l’Italia di uno standard internazionale che garantisce l’eticità dell’intera filiera di produzione dei cosmetici e affida a un ente certificatore il controllo di tutti gli ingredienti, i siti produttori e i fornitori.
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