Il Presidente del Tar Lazio ha accolto (con Decreto n. 11727 del 23/10/208) il ricorso delle Associazioni ENPA, LAC, LAV e WWF Italia con cui si chiedeva la sospensione dell’atto che autorizzava in maniera del tutto illegittima e insensata “il prelievo venatorio nel versante laziale del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e nelle zone Speciali di conservazione con presenza di Orso marsicano”. L'atto era stato approvato a fine settembre dal presidente della Regione Lazio, che non aveva nemmeno richiesto l’obbligatorio parere a Ispra (massimo organo di consulenza tecnico-scientifica dello Stato in queste materie) che si era comunque già espressa in maniera negativa, raccomandando di “assicurare il divieto di caccia nell’area di protezione esterna del P.N. D’Abruzzo (…) vista l’urgente necessità di tutelare il nucleo di esemplari di orso marsicano presente nella regione Lazio”.
Nelle aree classificate come “contigue” al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nella parte laziale, è quindi vietata qualsiasi forma di caccia. Vigileremo con ENPA, LAC, e WWF Italia affinché le doppiette stiano alla larga dal parco e dagli orsi.
Con le altre Associazioni abbiamo impugnato anche il calendario venatorio della Regione Lazio, il cui ricorso verrà discusso a breve.