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Svolta al Parrelli: il Nirda sequestra struttura e animali su nostra denuncia!

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Ultimo aggiornamento

martedì 08 ottobre 2013

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Svolta decisiva per i circa 350 cani e i 150 gatti del canile Parrelli di Roma, da anni al centro di denunce e sospetti per irregolarità e decessi di animali: nelle ultime ore gli agenti del Nirda (Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali) del Corpo Forestale dello Stato hanno eseguito il sequestro preventivo della struttura e degli animali, in seguito a una precedente ispezione scaturita da una dettagliata denuncia che abbiamo presentato per gravi ipotesi delittuose, tra cui il reato di maltrattamento di animali (art. 544 ter del Codice penale), detenzione incompatibile (art.727 C.p.) ed esercizio abusivo della professione medica (art. 348 C.p.). 

In attesa che la giustizia accerti e persegua ogni eventuale responsabilità, anche omissiva, confidiamo nell'impegno del Comune di Roma quale garante dei diritti di questi cani e gatti, ringraziamo i tanti volontari il cui supporto è stato davvero determinante in questa complessa vicenda, l'avvocato Raffaella Sili del Foro di Roma nonché il Nirda del Corpo Forestale e la Procura di Roma per l'importantissima attività di contrasto dei crimini a danno degli animali che di certo si rileverà decisiva anche in questo caso. 

Una situazione di gravissima costrizione, lesiva del benessere psicofisico degli animali, anche in considerazione del fatto che lo stesso gestore, volontariamente e in palese violazione dei vincoli espressi dalla normativa vigente, ribaditi dalla Commissione di vigilanza regionale richiesta e ottenuta da noi e dallo stesso Comune di Roma, ha continuato ad accogliere indiscriminatamente e frequentemente una gran quantità di animali, consapevole delle inadeguate condizioni in cui tali animali saranno costretti a vivere.

Pluridenunciato negli ultimi 20 anni, il canile Parrelli - gestito da Giuseppina Lacerenza quale canile di riferimento dell'Associazione L.A.I. - è stato oggetto di centinaia di esposti da parte dei cittadini e di associazioni fra cui la nostra, con richieste d'indagine, mai svolte.
Nel 1994, durante un blitz nel canile, furono trovate 40 carcasse di cuccioli soppressi e congelati.

Una struttura vecchia e obsoleta assolutamente non conforme, che ospita sia cani che gatti per lo più con una breve aspettativa di vita e senza la speranza di trovare una famiglia. Le adozioni, infatti, sono rarissime: l’associazione ha denunciato come gli stessi volontari vengono ostacolati nel prendere in adozione gli animali e diventa difficile perfino farsi affidare temporaneamente gli animali malati da sottoporre a visita veterinaria.