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La storia della maialina Rosita è una storia a lieto fine e una vittoria

Una vittoria degli animali e un punto importantissimo nella giurisprudenza.

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Ultimo aggiornamento

venerdì 04 ottobre 2024

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L'importanza di essere qualificati come animali d'affezione e non DPA

Caduta dal camion di un allevamento a soli 20 giorni di età nell'agosto 2021, Rosita era stata salvata da una signora che, dopo essersi accertata che nessuna realtà da lei contattata per ospitarla poteva farlo e al contempo garantire che l'animale non sarebbe stato macellato, ha deciso di portarsela a casa.

Una volta eseguiti tutti i passi per regolarizzare la situazione, inclusa la necessaria comunicazione al Comune, l'amica umana di Rosita ha chiesto l'assegnazione del codice di allevamento maiali amatoriale e poi, appena la Legge lo ha consentito, quello di suide NON DPA cioè non destinato alla produzione alimentare.

Per Rosita era stato realizzato subito un doppio recinto nel giardino della villetta, nel pieno rispetto delle norme di biosicurezza e della distanza dalla strada e dalla proprietà confinante.

Purtroppo, a oltre 6 mesi dalla comunicazione al Comune, e nessuna risposta ricevuta (il silenzio-assenso avviene dopo un mese in cui non si ha risposta dalla Pubblica Amministrazione) in seguito alla segnalazione di un vicino, è giunta una multa della Polizia Locale, unita alla diffida al tenere Rosita in giardino o a casa.

La motivazione: Rosita è animale da reddito e autoconsumo e quindi la sua presenza viola il regolamento comunale in base al quale non è possibile detenere animali da reddito e autoconsumo.

UNA NOTA FONDAMENTALE DEL MINISTERO DELLA SALUTE

Eppure, il primo giugno del 2022 era scattata la regolamentazione dei maiali non DPA, non destinati alla produzione alimentare, ovvero “suini da compagnia” come grande risultato di riconoscimento, proprio dopo che all'inizio del 2022 erano stati trovati i primi casi di PSA in cinghiali selvatici tra il Piemonte e la Liguria, e molti maiali tenuti come animali da affezione avevano rischiato l'applicazione di misure cruente come l'uccisione.

Noi di LAV ci eravamo opposti, e avevamo ottenuto dal Ministero della Salute una nota di chiarimento che metteva al riparo questi maiali dalle misure cruente riservate, purtroppo, ai maiali allevati per la produzione di carne. Questo dispositivo ha segnato un momento molto importante che ha sancito il principio che i maiali, anche se non animali di una specie comunemente considerata tra quelle “da compagnia”, una volta affrancati dal sistema di produzione e sfruttamento zootecnico erano finalmente al riparo dalla violenza dell'“eradicazione” di malattie come la PSA.

RIBALTATA LA SENTENZA NEGATIVA DEL GIUDICE DI PACE

Tornando a Rosita, a marzo 2023 LAV aveva inviato al sindaco di Curtatone una nota a supporto della maialina e del suo diritto di vivere in famiglia, spiegando era regolarmente registrata come non DPA e ricordando quanto chiarito nella nota del Ministero della Salute del 18/05/2022 sulla possibilità riconosciuta ai privati cittadini di detenere fino a n. 2 suini non DPA per finalità diverse da quelle produttive e commerciali.

A nulla era valsa tutta la documentazione prodotta, anche il Giudice di Pace, a cui la famiglia di Rosita si era rivolta, aveva rigettato il ricorso attestando che la maialina era un animale da reddito. La sentenza è stata impugnata davanti al Tribunale di Mantova e pochi giorni fa il Tribunale civile ha ribaltato la sentenza sfavorevole in primo grado del Giudice di Pace perché la maialina Rosita non può essere considerata animale da reddito o autoconsumo. Si legge nella sentenza che: “è documentato che Rosita è stata qualificata come animale per uso non DPA sin dal 7/6/2022, quindi prima di emissione di ordinanza ingiunzione opposta che è datata 06/07/2022 (..).

Rosita è salva e può rimanere a casa sua: è una vittoria degli animali e un punto importantissimo nella giurisprudenza perché si mostra un'effettiva applicazione del dispositivo di riconoscimento di questa categoria di maiali, finalmente affrancati dal loro ruolo nella filiera zootecnica. Questa vicenda ci permette di tornare a chiedere giustizia per i maiali del rifugio Progetto Cuori Liberi, uccisi il 20 settembre 2023 in nome dell' “eradicazione della PSA” pur essendo confinati in un rifugio e non destinati alla produzione.

Torniamo a chiedere al nostro Governo deroghe per la gestione di emergenze sanitarie in caso di animali non DPA, che non possono sottostare alle crudeli leggi e prassi della zootecnia.