Vittoria sul #veggieburgerban: battuta l'industria "della carne"!
Il Parlamento Europeo ha infatti respinto un emendamento che avrebbe vietato l’utilizzo di termini di uso comune, come "hamburger vegetariano" o "bistecca 100% vegetale” perché sarebbe stato (a detta dei promotori dell’emendamento) ingannevole per i consumatori.
I Membri del Parlamento hanno invece approvato un secondo emendamento che consentirà di limitare qualsiasi evocazione o imitazione di prodotti lattiero- caseari sulle confezioni degli alimenti 100% vegetali, perfino nella forma della confezione. Una decisione in controtendenza con le scelte dei consumatori europei, e che di certo non frenerà la crescente richiesta di alternative vegetali al latte e ai suoi derivati.
Il riferimento ad una presunta confusione indotta nei consumatori, su cui ha fatto leva la campagna promossa da alcune organizzazioni del settore zootecnico, è indice dal grande timore della forte e crescente consapevolezza dei cittadini europei delle ragioni dalla scelta di alimenti 100% vegetali. Si scelgono i burger o le salsicce vegan con motivazioni ben chiare, come la tutela dell’ambiente, degli animali e della propria salute, non certo perché ci si confonde tra il prodotto di origine animale e quello vegetariano o vegetale.
Cotolette, polpette, bistecche possono essere a base di qualsiasi ingrediente, i termini non sono di proprietà della zootecnia. È bene che il settore si rassegni e magari si riqualifichi positivamente verso le proteine vegetali. I tempi stanno cambiando e non torneranno mai indietro, mai come prima.
Lo chiediamo anche nel nostro Manifesto #NONCOMEPRIMA: spostare i finanziamenti pubblici dagli allevamenti verso la produzione di cibi vegetali, e incentivare la diffusione delle proteine vegetali portando l’IVA dal 22% al 4% anche dei “latti” non animali.