La LFW, già fur-free, ha dimostrato ancora una volta di essere la settimana della moda più sostenibile ed etica.
C'è chi è protagonista del cambiamento e chi, invece, semplicemente non lo è. Il British Fashion Council ha raggiunto un nuovo storico traguardo: dopo avere bandito dalle passerelle londinesi le pellicce animali - peraltro, già non più proposte da alcuni anni dai brand - dal 2025 non sarà più possibile proporre prodotti moda realizzati con pelli esotiche.
L'annuncio lo ha dato, direttamente via LinkedIn, David Leigh-Pemberton, Vicedirettore per le Policy del BFC (British Fashion Council) spiegando che si tratta di una decisione assunta dall'Institute of Positive Fashion del BFC nell'ambito delle scelte di sostenibilità e responsabilità sociale e ambientale.
David Leigh-Pemberton ha già anche anticipato che il prossimo possibile traguardo saranno le “piume” (utilizzate per le imbottiture o come elementi ornamentali).
La London Fashion Week ha consolidato così la sua posizione di settimana della moda più sostenibile ed etica tra le big four, mentre Milano, Parigi e New York restano a guardare non avendo ad oggi adottato nessun tipo di limitazione verso i brand nell'uso di materiali animali.
La filiera delle “pelli esotiche” è tra le meno sostenibili di tutte le produzioni animali per l'industria della moda, e anche la meno trasparente!
Dal dossier “Pelli esotiche” pubblicato da noi di LAV nel 2022, emerge chiaramente come i pochi standard industriali (le cosiddette “Certificazioni Responsabili”) che dovrebbero rassicurare brand e consumatori circa l'eticità del trattamento degli animali (coccodrilli, alligatori, caimani, serpenti, struzzi, ecc.) allevati o catturati in natura, in realtà mancano totalmente di trasparenza (i protocolli gestionali non sono resi pubblici).
Nonostante l'Industria della moda proponga queste pelli come “by-product”, la produzione di pelle di rettili è la finalità commerciale primaria delle catture di 10 specie su 25, e secondaria per altre 13 specie. Ciò a dimostrazione che l'Industria della moda ha un significativo impatto sullo sfruttamento di questi animali selvatici.
Alternative alla pelle animale, e ad ogni altro materiale animale, sono già ampiamente disponibili.
Nel portale LAV “Moda Senza Animali” pubblichiamo un database (non esaustivo) della miriade di next gen materials aziende produttrici (anche italiane) che offrono alternative sostenibili e meglio performanti dei materiali animali.