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Bari: una giovane maltratta delle tartarughe con calci e sigarette

Servono pene certe e severe! Noi di LAV, con il nostro sportello contro i maltrattamenti di Bari, abbiamo sporto denuncia.

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Ultimo aggiornamento

giovedì 27 marzo 2025

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#puglia
Maltrattamenti

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Un’azione organizzata e a favore di cellulare per poter forse accumulare views e like

Una sigaretta lanciata addosso alle tartarughe appostate al sole nei pressi di un laghetto nel Parco 2 Giugno a Bari, poi ripetuti calci per farle cadere in acqua.

Un macabro passatempo quello di una ragazza che nel barese, a favore di telecamera, ha maltrattato alcune tartarughe. I video sono stati divulgati da chi era con lei ed ha ripreso la scena accompagnandola da macabri commenti ironici.

Un’azione organizzata e a favore di cellulare per poter forse accumulare views, like e ricondivisioni.

Il caso è stato segnalato a noi di LAV che tramite lo sportello contro i maltrattamenti aperto a Bari quasi un anno fa ha subito sporto denuncia nei confronti della ragazza e nei confronti di chi l’ha ripresa perché, così facendo, ne ha rafforzato l’intento criminoso.

Il gatto Grey gettato in una fontana gelata e poi morto sempre nel barese, la capretta di Anagni presa a calci in un agriturismo e poi morta e ora queste tartarughe: non si può e non si deve parlare di bravata, di ragazzata. È un atto violento e sistemico nei confronti degli animali, al quale va data una risposta ferma e coraggiosa. Annarita D'Errico, Responsabile Nazionale degli Sportelli LAV contro i maltrattamenti

Si contano circa 9.000 procedimenti giudiziari aperti ogni anno nel nostro Paese per reati a danno di animali, con una denuncia ogni 55 minuti. Gli Sportelli LAV cercano di contrastare questa crudeltà dilagante, offrendo la possibilità di segnalare qualunque animale si trovi in difficoltà o sia vittima di soprusi e violenze, e di salvarlo in collaborazione con le Istituzioni preposte.

A fine novembre la Camera dei Deputati ha approvato a maggioranza in prima lettura la proposta di legge “Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali”, ma il testo presenta delle criticità, prima fra tutte un aumento delle pene così lieve da continuare a permettere di evitare i processi e la certificazione dell'uso della catena come strumento di coercizione contro i cani.

Chiediamo ai Senatori della Commissione Giustizia, dal relatore Potenti alla Presidente Bongiorno, che hanno questo tema all’Ordine del Giorno, di approvare la nuova Legge con le modifiche positive necessarie. LAV