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Circhi: spettacoli nelle festività, qualcosa si muove per gli animali?

Battaglie e cambio della sensibilità degli italiani hanno condotto ad alcuni cambiamenti. 

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venerdì 29 dicembre 2023

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Animali esotici

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Necessaria l'approvazione del divieto di utilizzo di animali dei circhi

In un periodo dell'anno in cui gli spettacoli circensi costituiscono un'intrattenimento frequente, fotografiamo la situazione.

I CIRCHI TRADIZIONALI

Quest’anno i circhi tradizionali italiani sembra si siano divisi in due scuole di pensiero: quelli rimasti “tradizionalisti” dove gli animali sono ancora sfruttati e costretti a vivere in condizioni inaccettabili per la loro natura ed esigenze e quelli che, in molti casi non rinnegando il loro passato, hanno deciso di fare però un esperimento diverso, nuovo, necessario da tempo, ovvero di esibirsi con uno show completamente privo di animali.

In realtà esistono anche delle vie di mezzo, coloro che non esibiscono più gli animali durante gli spettacoli, ma li rendono “visitabili” presso lo zoo del circo.

Rispetto agli scorsi anni, i numeri degli spettacoli con animali soprattutto in alcune regioni italiani risulta diminuito, complice la tecnologia sempre più avanzata e una necessità di sopravvivenza del tendone stesso, confusa invece, la motivazione sul benessere degli animali, per chi da generazioni li ha sempre usati e sfruttati. 

Roma e Milano fanno da protagoniste in questa stagione festiva che vede il picco di ingressi intorno a Natale e poi durante il Veglione del 31 dicembre.

Circhi “storicamente” noti e in alcuni casi anche legati da parentela, portano in scena il cambiamento.
Ologrammi di animali da una parte, numeri da Cirque du Soleil dall’altra, ormai fanno apparire sempre più obsoleto il circo tradizionale, contro il quale LAV combatte da oltre quarant’anni. 

Vedere insegne storiche, così come storiche sono state le nostre battaglie contro questi, sia in piazza che nelle aule di Tribunale, optare per uno spettacolo apparentemente privo di sofferenza animale, in nome della necessità sempre più impellente di adeguarsi al sentire del pubblico è una quasi vittoria” che avremmo voluto vedere anni fa, ma che è finalmente, e forse, è arrivata.  

Un esempio è il Circo Medrano - circensi dal 1864 con cui in passato ci siamo scontrati sulle condizioni degli animali detenuti - in scena a Milano e Firenze fino a metà febbraio con due spettacoli che, come dichiarato nel loro comunicato stampa “si concentrano su artisti di alto livello per cambiare completamente la forma classica dello spettacolo”.  

Ci auguriamo che il pubblico opti decisamente in favore di insegne che hanno fatto questo “salto”, e promuovono spettacoli umani complessi, come giocolieri e acrobati, e ologrammi, eliminando finalmente la tristezza e quel potente senso di errato e ingiusto che accompagna gli spettacoli in cui si sfruttano gli animali.  

IL CIRCO CONTEMPORANEO

In parallelo, esiste il mondo del circo sociale e contemporaneo che non ha mai sfruttato gli animali nei suoi spettacoli e che, come in altri paesi quali la Francia,  sta doppiando numericamente i circhi tradizionali con animali. 

Le offerte sono numerose e ospitate anche presso luoghi importanti e prestigiosi. Un esempio è la Biennale di Venezia dove cinque spettacoli gratuiti dedicati alle famiglie e realizzati da compagnie di circo contemporaneo italiane e internazionali si esibiranno con acrobazie, giocolerie e musiche eseguite da clown fino a sabato 6 gennaio. 

Anche l’Auditorium Santa Cecilia di Roma mette in scena il nuovo centro di produzione circense fondato dalla Compagnia Circo El Grito, con “OPS!”, la rassegna di circo contemporaneo in collaborazione con il SIC – Stabile di Innovazione Circense, con tre spettacoli delle compagnie tra le più immaginifiche e innovative del panorama internazionale. 

I TEMPI STANNO CAMBIANDO

Insomma, i tempi si stanno adeguando alle esigenze delle generazioni, alla consapevolezza che non esistono né educazione e né alcun tipo di insegnamento provenienti da circhi dove gli animali sono costretti ad esercizi innaturali ed estenuanti spostamenti, come emerso dal sondaggio DOXA di settembre 2023.  

Sono numerosi gli esponenti del settore che se ne stanno rendendo conto, e ciò non deve far altro che rafforzare la necessità di operare con una normativa nazionale che contrasti la condizione di sfruttamento e maltrattamento degli animali.

Si potrebbe porre fine a tutto questo con l’approvazione, finalmente, da parte del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano dello Schema di Decreto Legislativo che prevede il divieto d’utilizzo di animali nei circhi prevista per agosto del 2024.

Concentreremo i nostri sforzi dei prossimi mesi anche su questa approvazione, con la speranza fortissima di vedere finalmente le gabbie vuote